“È assurdo che oltre centomila lavoratori, tra dipendenti ed ex dipendenti di Poste Italiane Spa, siano alle prese con un vuoto normativo che congela di fatto la loro buonuscita impedendone la rivalutazione”. A dirlo è l’avv. Luca Feroldi, candidato bresciano alle elezioni regionali con Movimento Lombardia Civica, che, condividendo le preoccupazioni del segretario generale della Federazione Italiana Lavoratori Postali Giuseppe Giordano, aggiunge: “Il problema nel territorio di Brescia e provincia coinvolge circa 2700 lavoratori e circa 600 ex dipendenti collocati in pensione dal 2000 che aspettano la rivalutazione dal lontano 28 febbraio 1998, quando l’ente è diventato una spa”. Sulla stessa posizione l’On. Chiara Moroni (FLI), candidata alla Camera dei Deputati nelle circoscrizioni elettorali Lombardia 1 e Lombardia 2, che dice: “Questo è un tema annoso che purtroppo i precedenti Governi non hanno risolto. Il nuovo esecutivo dovrà dare in tempi brevi una risposta ai tanti lavoratori ed ex lavoratori che sono in balia di un vuoto normativo: servirà definire specifiche iniziative per consentire la corresponsione della buonuscita, pur in costanza di un rapporto lavoro, ai dipendenti di Poste Italiane già in servizio prima del 1998”.
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