(a.c.) L’appuntamento è per le 15. Giulio Ghidotti, presidente provinciale Anpi, e Alvaro Peli, coordinatore provinciale delle Fiamme Verdi, incontreranno in Loggia il sindaco Adriano Paroli per la consegna dei fogli con le firme dei cittadini che non vogliono vedere il ritorno della statua del "Bigio" in piazza Vittoria.
Il colosso di Arturo Dazzi riposa nei magazzini dal 1945, dopo che rimase esposto in piazza dal 1932. Chiamato "Bigio" dai bresciani, il nome ufficiale della statua è "Era fascista". Proprio contro ciò che simboleggia Ghidotti e Peli chiederanno al sindaco di tornare sui suoi passi e decidere di non ricollocare la statua in piazza. Ma tutto sembra ormai stabilito: studenti e tecnici della Laba, assistiti dall’università di ingegneria, termineranno il restauro conservativo entro la fine di aprile, e per allora sarà ultimato anche il piedistallo e la vasca, su modello di quella originale, dove verrà posizionato.
PATETICI!
Consegneranno pue una mozione Sul Giorno del Ricordo firmata da JosipH Broz, detto Tito.
Se il nome ufficiale del Bigio è "Era fascista" (sostantivo+aggettiv o), nella piazza si potrebbe collocare invece un più attuale gruppo marmoreo raffigurante Labolani, Arcai, Saglia e la Beccalossi al titolo "Erano fascisti" (verbo+sostantivo).
La statua dopo la guerra venne abbattuta con la dinamite per volontà popolare e oggi qualcuno sostiene che non è un simbolo. Se non lo fosse sarebbe ancora al suo posto non credete?
Anche il palazzo delle poste…l’ospedale civile è in stile fascista…abbattiam o anche quelli?