Nella giornata di martedì 5 febbraio, Forza Nuova, con un presidio in contemporanea a Brescia e a Sarezzo, ha voluto manifestare la propria "indignazione per il recente scandalo riguardante il Monte dei Paschi di Siena, denunciando all’opinione pubblica l’utilizzo inappropriato di risorse, reperite con i sacrifici dei cittadini, per salvare tale istituto di credito". I militanti di Forza Nuova, nel corso del presidio presso la locale sede del Monte dei Paschi di Siena – di via Vittorio Emanuele II a Brescia e di via Angelo Antonimi a Sarezzo – hanno distribuito volantini ai passanti ed esposto uno striscione con la scritta: "VERGOGNA IMU: I NOSTRI SOLDI PER FINANZIARE LE BANCHE DEI PARTITI", "affinché anche i passanti potessero prendere atto, oltre che dello scandalo, di come vengano impiegati i fondi pubblici dovuti ai loro sacrifici e alle loro numerose rinunce" si legge nella nota. Il Segretario Provinciale Jacopo Massetti e il segretario Valgobbino Enrico Salvinelli, congiuntamente, hanno dichiarato: "Forza Nuova ha denunciato lo scandalo dei fondi pubblici al Monte dei Paschi fin dall’epoca dei Tremonti bond, nel 2011, ma nessuno ci ha ascoltato, neppure Grillo che ora si erge a paladino della giustizia e della legalità contro il governo dei banchieri." Continua la denuncia di FN: "Non solo il Governo italiano è responsabile di unfair competition nel privilegiare un istituto piuttosto che un altro – in questo caso il Monte dei Paschi – proprio perché notoriamente in mano a personaggi dell’attuale Governo e della sinistra; ma, cosa più grave, si è reso colpevole di aver finanziato, con i soldi pubblici in un momento di gravissima crisi, un istituto di credito che ha delapidato il patrimonio dei risparmiatori investendo fino al collasso sui derivati: uno strumento finanziario che è stato giudicato dai tribunali italiani come fraudolento e illegale. Sono pertanto responsabili Monti, Tremonti (all’epoca ministro di Berlusconi) e Bersani: tutti colpevoli e coinvolti nell’ennesimo scandalo. Forza Nuova, per contrastare questa deriva, propone: la nazionalizzazione delle banche che ricevono fondi pubblici; la distinzione tra banche commerciali e banche d’affari; e infine l’istituzione di un tribunale per i reati bancari."
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