Frana Rocca d’Anfo, scontro duro in Prefettura. Molgora perde la pazienza ma la strada resta chiusa

La Provincia, e in particolare il suo presidente Daniele Molgora, è intervenuto per chiarire le ragioni che hanno portato allo slittamento nella riapertura della strada statale 237 che collega la pianura con l’alta Valsabbia, chiusa lunedì a causa di una frana alla Rocca d’Anfo. La rabbia del presidente Molgora per una burocrazia ostruttiva risulta chiara nel testo del comunicato riportato emesso dalla Provincia in seguito all’incontro in Prefettura di questa mattina:

"Siamo di fronte a una totale mancanza di rispetto nei confronti delle Istituzioni, ma soprattutto dei cittadini, delle imprese, delle aziende che, a causa di un blando interesse da parte del Provveditorato delle Opere Pubbliche, non potranno vedere riaperta nelle prossime ore la sp237". Sono le parole del Presidente della Provincia di Brescia, On. Daniele Molgora, a margine dell’incontro in Prefettura di questa mattina. L’Alta Valsabbia resta dunque ancora isolata dal resto del territorio, nonostante gli sforzi della Provincia di Brescia, parte lesa di questo bizzarro sistema burocratico che "dovrebbe" gestire i lavori. Al tavolo in in Prefettura erano presenti la Provincia di Brescia, quella di Trento, i sindaci della zona coinvolti; c’erano tutti, tranne i funzionari del Provveditorato delle Opere Pubbliche, dai quali si attendevano importanti informazioni tecniche. "Solo per questo atteggiamento dovrebbero vergognarsi" ha sottolineato Molgora. "L’unica comunicazione utile sembrava essere quella che di domenica gli operai della ditta incaricata dal Provveditorato non avrebbero lavorato – ha dichiarato il Presidente – non importa se intanto non lavorano nemmeno i nostri operatori turistici, la nostra gente, e se i nostri cittadini continuano a vivere nel disagio più completo, nonostante il supporto che la Provincia sta offrendo, per quanto gli compete. Siamo comunque riusciti, dopo un serrato e duro confronto con l’impresa incaricata per effettuare i lavori, a fare in modo che si proceda con la messa in sicurezza del versante durante tutte le ore di luce, comprese quelle della domenica. Questo significa che siamo riusciti, nonostante tutto, ad anticipare i tempi per la riapertura". Il problema, purtroppo, è proprio quello delle competenze; la frana parte dal compendio Rocca d’Anfo, che appartiene allo stato; e’ il Provveditorato delle Opere Pubbliche che avrebbe già dovuto risolvere il problema, vista la dichiarazione di somma urgenza, che significa "intervenire subito, senza indugio, senza burocrazia". "Se avessimo potuto gestire noi il problema, con una squadra di operai, supportati dai nostri geologi, dai nostri rocciatori, avremmo già messo in sicurezza il versante e riaperto la strada. C’erano solo due uomini senza attrezzature, quando ho effettuato personalmente il sopralluogo – ha ribadito Molgora – di fronte a un versante di 150 mt!" Il Presidente della Provincia di Brescia ha davvero perso la pazienza. Dal 2011 si cerca di offrire collaborazione, anche economica, per risolvere questo problema. Ma lo Stato ha sempre preferito agire in autonomia. E questi sono i risultati. "Stiamo parlando dell’unica arteria, l’ unica via di collegamento per l’alta Valle Sabbia con la pianura, dove transitano ogni giorno 15mila automobili, che il fine settimana arrivano anche a 20mila." E’ evidente come il Provveditorato delle Opere Pubbliche abbia dunque sottovalutato il problema sin dall’inizio, effettuando il sopralluogo giovedì, non lunedì, il giorno della frana, e nemmeno martedì, il giorno successivo. Ci sono voluti quattro giorni per verificare la situazione ad Anfo. Quanti per intervenire concretamente? "Con un’ordinanza della Prefettura, che non è mai arrivata, la Provincia di Brescia avrebbe potuto prendere in mano la situazione e oggi la strada sarebbe aperta al traffico. L’Ente locale resta dunque vincolato da una serie di Istituzioni statali, che hanno dilatato i tempi di azione, danneggiando l’Ente e il territorio. Dagli incontri tecnici in Prefettura – ha chiosato Molgora – si evince soltanto che "per la burocrazia romana, la strada della Valsabbia e la Rocca d’Anfo non sono prioritarie, come invece ritiene l’Ente Provincia. E a pagarne le conseguenze sono ancora una volta cittadini ed economia locale" .

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Redazione BsNews.it
Tags: rocca d'anfo

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