Ci penserà lui a pagare la mensa, e lo farà fino alla fine dell’anno: nessuno sarà più escluso nella scuola di Adro perché un anonimo benefattore milanese dopo aver letto la notizia sui giornali che sarebbero state maestre e addetti alla scuola a pagare autotassandosi, è voluto intervenire per risolvere il problema. Come riporta il Corriere, con una donazione alla Caritas di Adro ha coperto l’intero importo del servizio mensa per l’anno 2013 per i circa 15 bambini che non hanno una famiglia alle spalle in grado di pagare. In realtà questo gesto non è stato facile da compiere: l’uomo sulla pagina di Facebook della Fondazione Condividere da lui fondata racconta che "nessuno voleva questi soldi, perché la realtà è che ad Adro si combatte da tempo una guerra ideologica, dove i bambini vengono usati come scudi umani…". "La netta sensazione – prosegue – è che ad Adro si sia voluto creare un clima "adatto" a far sì che le famiglie meno abbienti, per lo più non italiane, siano indotte ad andarsene dal Comune".
In effetto il caso mensa – Adro è aperto da anni: dal primo benefattore, Silvano Lancini, imprenditore di Adro insignito del cavalierato della Repubblica da Napolitano, alla Caritas, fino all’autotassazione delle maestre. A far intervenire il nuovo protagonista, come lui stesso racconta, sono stati i commenti apparsi sull’web alla notizia: "Sono rimasto molto stupito, per non dire scandalizzato, dai commenti di non pochi lettori dell’articolo, che ritengono normale negare l’accesso alla mensa ai bambini, sulla base del semplice ma sconcertante principio: "se non hanno i soldi, si arrangino…".
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