Frana di Rocca d’Anfo, Scalvini all’attacco: chi paga i danni subiti dal nostro territorio?

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Chi paga per i grandi danni che il nostro territorio ha subito e continua a subire? A chiederlo – criticando duramente il governo – è l’ex sindaco di Bagolino e presidente dell’Associazione Comuni di confine Marco Scalvini, che commenta così l’ultima franca caduta dalla Rocca d’Anfo. “E’ stata chiusa una delle arterie principali che collegano la Lombardia con il Trentino”, attacca Scalvini, sentito telefonicamente da Bsnews.it, “nel 2001 era successo un episodio simile, con massi di piccola dimensione che avevano colpito un’auto e schivato di poco un bus di studenti diretti al centro polivalente di Idro. Oggi dalla Rocca è caduto un masso di notevoli dimensioni, accompagnato da altro materiale, e bisogna ringraziare Dio del fatto che non ci sono state vittime. Ma le conseguenze del blocco della strada”, incalza, “sono comunque significative. A subirle sono stati tutti quelli diretti alle ferriere di Odolo e ai servizi di gestione di Vestone, gli studenti del polivalente di Idro, i commercianti trentini diretti in Lombardia. Ma anche il turismo delle settimane bianche è stato colpito, bloccando pullman di ragazzi diretti a Madonna di Campiglio, Pinzolo e Gaver”. Quindi Scalvini attacca il governo. “La proprietà della Rocca è dello Stato, dunque la tutela è affidata al ministero delle finanze. Monti non sta facendo la politica dei nostri monti e non può rappresentare le nostre popolazioni perché non ha ancora capito cosa significa vivere nelle nostre condizioni. Ora le priorità che l’Associazione Comuni di confine indica sono due. Innanzitutto è urgente un tavolo di protezione civile per trovare le risorse per sistemare i nostri monumenti che stanno facendo marcire. In secondo luogo”, conclude Scalvini, “bisogna capire al più al presto chi risponde dei danni alle aziende: penso a Maniva e a Surgiva, al vino Ferrari e alla Beltrami, un’azienda d’elite che fa pezzi per la Ferrari di Formula 1 e che ora dovrà pagare le penali per le mancate consegne. Chi le pagherà?”.

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