(a.c.) E’ candidato come secondo in lista Lombardia per le elezioni al Senato, e contemporaneamente svolge il lavoro presso l’ufficio di Presidenza della Corte d’Appello di Brescia, dove passano al vaglio le candidature e dove vengono trasmessi i dati elettorali. Incompatibilità? No, secondo la legge, ma Vito Crimi, candidato del Movimento 5 Stelle, ha deciso di restare fuori dalle operazioni elettorali del suo ufficio, e di assentarsi dal lavoro fino all’esito del voto.
Vito Crimi ha spiegato la sua situazione sulle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane: «Ufficialmente non esiste alcuna incompatibilità tra lo svolgimento delle mansioni di funzionario pubblico e la candidatura alle politiche, a maggior ragione visto che l’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Brescia, competente per i territori di Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova e Lodi, si occupa di supervisionare soltanto le operazioni relative alla Camera dei deputati, mentre quelle per il Senato vengono svolte nel capoluogo lombardo».
Nonostante ciò, spiega Crimi, «per una questione di onestà e chiarezza […] dal 26 febbraio sino ai risultati definitivi prenderò qualche giorno di ferie o di aspettativa per motivi personali e quindi non retribuita».
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