Laura Parenza, consigliere provinciale del Pd e candidata in regione, prende a cuore il caso di Adro, dove c’è stata l’esclusione dalla mensa scolastica di bambini le cui famiglie sono “insolventi” o “morose” e, per questo, si sono fatti partecipi del sostegno e del pagamento delle rette la Caritas, la CGIL ed il personale scolastico. "Alcune decine di bambini nella cittadina di Adro (ancora una volta agli “onori”della cronaca) vengono umiliati e privati del pranzo per colpire la povertà o l’incuria dei loro genitori". commenta la consigliera.
DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE
L’Amministrazione comunale deve certamente riscuotere le rette del servizio di refezione, ma di fronte all’insolvenza delle famiglie non può (non potrebbe) punire ed umiliare i bambini, un’ Amministrazione può certamente percorrere altre strade: l’individuazione di altre priorità di Bilancio, o almeno l’intervento dei servizi sociali per individuare (caso per caso) modalità di pagamenti dilazionati, scontati e , perché no, perfino di gratuità.
Appena 20 anni fa l’Italia ha sottoscritto la Convenzione Internazionale sui Diritti dei minori che elenca inalienabili diritti e recita a chiare lettere che, in ogni situazione, anche la più complessa, prima di tutto “va salvaguardato “l’interesse preminente del minore””. Questa dunque dovrebbe essere la bussola che orienta ogni nostro atto come essere umani, come cittadini e come amministratori. Basta la congiuntura economica per giustificare tanta sprezzante indifferenza nei confronti dei bambini?
Dobbiamo riconoscere che in generale nel nostro paese i bambini sono solo “un’appendice” dei loro genitori, senza diritti propri, ma solo derivati da quelli dei genitori.
Ciò vale per i bambini immigrati, ma vale anche per i bambini poveri o comunque per quelli i cui genitori “”sgarrano”. La scuola, anziché essere sostenuta e rafforzata nel suo ruolo costituzionale di promozione sociale, sta diventando così il nuovo terreno in cui si marcano le differenze sociali e si saldano le dis-uguaglianze.
Allora una domanda: ancora una volta basta la crisi economica come giustificazione della “spietatezza” della giunta di Adro e della nostra indifferenza o dobbiamo cercare più a fondo dentro di noi, nella nostra scarsa cultura del sociale e nella nostra scarsa lungimiranza verso il domani perché dovremmo saperlo: il futuro dei bambini è adesso.
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