(a.c.) Già 3.700 bresciani sono a letto per l’influenza, ma il picco deve ancora arrivare. E’ atteso per inizio febbraio il boom del virus sul territorio lombardo, favorito dalle settimane di incubazione alle fredde temperature che ci attendono da qui a fine mese.
Il virus che sta colpendo l’Italia e l’Europa pur essendo "serio" (febbre alta e tosse forte le manifestaizoni tipiche, ma anche bronchite e broncopolmonite) non sarà pericoloso come quello americano, che ha costretto decine di ospedali ad affrontare situazioni di vera emergenza, seza considerare le numerose vittime. Il Europa il ceppo più frequentemente registrato è di natura "B", a differenza di quello "A" americano.
Già diverse le persone che si sono recate in pronto soccorso in città, anche se la situazione è sotto controllo. La prima ondata di persone ammalate si è riscontrata al ritorno a scuola degli scolari, la prossima, come detto, è attesa a inizio febbraio.
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