Fanno i conti i rappresentati del partito democratico alla giunta di Paroli e calcolano le spese che il sindaco avrebbe approvato durante il suo mandato. Parlano di 3.856.500: “Ma attenzione”, puntualizza Emilio Del Bono, candidato sindaco dei democratici per Brescia, “non stiamo parlando di soldi spesi male dall’amministrazione per inefficienza, perché la cifra sarebbe molto più alta. Ci riferiamo, invece, esclusivamente ai denari buttati in operazioni che dall’inizio si sapeva non sarebbero potute andare in porto per la mancanza del fondamento di legittimità o perché impossibili da realizzare”. Tra le spese che segnala l’opposizione ci sono "145 mila euro sono stati sprecati per coprire i costi delle sentenze del Tar e dei tribunali che hanno bocciato diverse delibere per illegittimità tra il settembre del 2009 e il dicembre del 2012. C’è poi il caso emblematico del Bonus bebè che tra novembre 2009 e gennaio 2013 è costato 97 mila euro per le sette condanne finora collezionate dal Comune in tribunale" si legge nella nota. “Molti di questi calcoli”, ha aggiunto Del Bono, “sono parziali, perché le vicende non sono ancora concluse”. E ancora “Renzo Capra deve essere rimborsato per 1.050.000 euro e sicuramente altri dirigenti seguiranno la sua strada, facendo ricorso”. C’è poi la questione delle multe per eccesso di velocità prese con l’auto blu dal sindaco: in tutto 59mila euro. “Paroli”, sottolinea Del Bono, “ha detto che avrebbe pagato di tasca sua le sanzioni, ma la prima tranche di 29 mila euro è uscita dalle casse della Loggia”. Sempre in tema di spese si citano l’acquisto del terreno a Guidizzolo (Mn) per costruire un campo Sinti e pagato 150mila euro. “Non è edificabile”, puntualizza Del Bono, “e per saperlo bastava parlare con l’amministrazione, tra l’altro leghista, del comune mantovano”. Dalle accuse dell’opposizione non manca la recente vicenda di Artematica, “Sui giornali leggiamo che Andrea Brunello, ad di Artematica, ascoltato in procura ha ammesso di aver ritoccato i numeri dei visitatori alla mostra di Matisse e ha aggiunto che la cosa era talmente evidente che sarebbe bastato che qualcuno controllasse per scoprire quanto stava accadendo. E’ una cosa molto grave, perché in gioco ci sono, tra Inca e Matisse, 800 mila euro andati in fumo per mancata vigilanza da parte degli amministratori ”.
Sulle spese di rappresentanza si è concentrato, invece, l’intervento dell’ex sindaco Paolo Corsini: “Con le carte di credito hanno speso 49.500 euro, finendo sotto la lente della Corte dei Conti, mentre la denuncia che Arcai e Paroli hanno presentato nell’estate del 2012 per i 21 mila euro spesi da noi nel 2007 non ha prodotto alcuna indagine”.
E per quanto riguarda i costi interni all’amministrazione: “Avvocati, architetti, personale che ha realizzato gli atti amministrativi, dipendenti del comune e liberi professionisti sono stati ovviamente pagati, tutti soldi che è praticamente impossibile quantificare e che quindi sono extra rispetto al nostro conteggio”, ha concluso il consigliere comunale del Pd Fabio Capra.
(foto Gaetano Vizzocca)
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