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Gianfranco Paroli: “Voglio dare voce a chi non ha voce”

Spiega le ragioni della sua candidatura a sindaco di Brescia Gianfranco Paroli, fratello dell’attuale primo cittadino di Brescia. Una decisione "difficile e sofferta" come lui stesso la definisce, ma necessaria e che viene raccontata in questa lettera che spiega i motivi e le battaglie alle quali vuole dare voce il nuovo Paroli sceso in campo.

DI SEGUITO LA LETTERA INTEGRALE

"Cari Concittadini Bresciani,

la notizia della mia candidatura a Sindaco alle prossime Elezioni Amministrative ha suscitato notevole clamore e tante persone mi hanno chiesto il perché. E’ stata una decisione difficile, molto sofferta, meditata non una ma mille volte sapendo che necessariamente avrebbe creato screzi familiari. Da più di due anni sto strenuamente lottando  ma non sono riuscito a “DARE VOCE” ai vari interlocutori istituzionali con i quali ho avuto contatti (compreso mio fratello, il Sindaco) ed allora la risposta è molto semplice: voglio “DARE VOCE A CHI NON HA VOCE”.

Voglio “DARE VOCE” alle persone che, sconsolate, mi fermano per strada e mi dicono “anche stanotte non abbiamo dormito” oppure “mia moglie ha un esaurimento nervoso perché non riesce a dormire”.

Voglio “DARE VOCE” alla persone che in qualche modo hanno subito un danno alla salute, forse irreversibile.

Voglio “DARE VOCE” ai lavoratori che si alzano alle 5 del mattino per iniziare il turno delle 6.

Voglio “DARE VOCE” alle persone anziane e ammalate che hanno bisogno di tranquillità.

Voglio “DARE VOCE” agli studenti che hanno bisogno di concentrazione.

Voglio “DARE VOCE” alle famiglie che hanno perso il gusto di stare a tavola, di passare una serata in compagnia parlando del più e del meno, di leggere un libro o di guardare un film.

Voglio “DARE VOCE” alle persone che si sentono blindate in casa perché, appena escono per strada, sono travolte da una marea di gente.

Voglio “DARE VOCE” a chi ha  installato i doppi o tripli vetri.

Voglio “DARE VOCE” a chi si è dotato di tappi per le orecchie.

Voglio “DARE VOCE” a chi chiede ospitalità a parenti, amici e conoscenti per poter riposare.

Voglio “DARE VOCE” a tutte le persone che, in qualche modo, vivono un disagio per cause esterne non dipendenti dalla propria volontà.

Voglio “DARE VOCE” a tutte le persone che per anni hanno combattuto contro il degrado al Carmine dovuto agli spacciatori e agli speculatori e che adesso si ritrovano di nuovo con gli stessi problemi.

L’Amministrazione Comunale ha “dipinto” il quartiere del Carmine, facendolo passare per un quartiere vivo e rinato. E l’Opposizione, sempre pronta e tempestiva a criticare l’operato o il non operato di CHI attualmente governa la città, non ha, per ora, mosso una foglia: silenzio assoluto. Nonostante la nomea che ha sempre avuto soprattutto per la droga e la prostituzione, il Carmine è un quartiere pieno di umanità e di tolleranza, nel quale negli anni passati hanno vissuto e operato figure che hanno lottato per migliorare la qualità della vita e che hanno lasciato un segno indelebile per il loro prodigarsi per gli altri, soprattutto verso i più deboli.  Faccio solo alcuni esempi di persone che meritano il massimo rispetto e stima e che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere personalmente: Suor Pasquale della Caritas della Parrocchia di San Giovanni, Beppe Nava fondatore della Scuola Bottega, Giovanni Ligasacchi fondatore del Centro Giovanile Bresciano per l’Educazione Musicale, il piccolo grande uomo Gianni Borrani.

Inoltre, come dimenticare le vecchie botteghe artigiane che avevano un’anima ed una cultura? Infine, come non considerare le attività tuttora svolte dalle Parrocchie di San Giovanni e di San Faustino indirizzate ai più bisognosi?

Queste erano le linee guida su cui sviluppare la rivitalizzazione del quartiere. E invece cosa ha fatto l’Amministrazione Comunale? Ha preferito la via più semplice, più consumistica, più sleale: favorire la movida.

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che al quartiere del Carmine ed alla sua movida è stato assegnato il primo posto nella “Guida al piacere e al divertimento 2013” stilata da un “esperto” di vita notturna che da anni redige il vademecum per chi fa le ore piccole. Obiettivo forse raggiunto ma come non richiamare gli effetti degenerativi e dannosi per la salute del favorire l’uso di alcol (ed a volte non solo!). Come non sottolineare lo scempio morale a favorire la permanenza in strada di ragazzi più o meno giovani fino a tarda notte per bere alcol fino allo sballo!

E’ chiaro che quanto sopra è solo l’effetto scatenante che mi ha fatto decidere di propormi alla città alle prossime Elezioni Amministrative: molte altre sono le problematiche che in questi giorni mi stanno sottoponendo cittadini di tutta la città e ai quali “VOGLIO DARE VOCE” con la mia candidatura".

 

Grazie per l’attenzione.

Brescia, 10 gennaio 2013

Gianfranco Paroli

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Redazione BsNews.it

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