(a.c.) Se non altro non ci sarà la beffa. La Corte d’Assise d’appello di Brescia ha confermato, firmando il decreto di liquidazione, che i dodici avvocati di parte civile impegnati nel processo sulla strage di piazza Loggia verranno pagati dallo Stato, e non dai familiari delle vittime o dalle associazioni che li sostengono.
L’articolo 82 del Testo Unico delle Spese di Giustizia che prevede sia lo Stato a sostenere le spese legali di vittime di stragi e terrorismo è stato correttamente applicato. A distanza di 9 mesi, era il 14 aprile, dall’assoluzione degli imputati Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti e Francesco Delfino, le parcelle dei legali potranno dunque essere liquidate. Parcelle ridotte dagli stessi avvocati, calmierate volontariamente.Uno dei legali spiega sulle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane: «Se solo avessimo applicato la tariffa prevista per le udienze in corte d’assise, com’è stato detto, le cifre sarebbero state molto diverse. Ma è evidente che da parte nostra la scelta d’essere al processo di piazza Loggia tra le parti civili ha come presupposto dei valori che vanno al di là della parcella. Si tratta di una vicenda che ha segnato Brescia e da parte nostra è un orgoglio poter dare un contributo alla ricerca della verità».
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