Nuova bufera in casa Lega Nord. Dopo lo scandalo che ha investito l’ex tesoriere Belsito e in generale la famiglia Bossi, ora un nuovo ciclone potrebbe abbattersi sul Carroccio. Secondo quanto riportato da La Repubblica sul giornale di domenica 6 gennaio, non tornerebbero i conti sulla gestione dei 15 milioni di euro erogati al gruppo parlamentare del Carroccio in Senato (3 milioni per cinque anni) nella legislatura appena conclusa. Tra i nomi coinvolti nell’inchiesta aperta dalla Procura di Roma e guidata dal sostituto procuratore Roberto Felici, anche quello del sindaco di Chiari, Sandro Mazzatorta, oltre a quelli dei colleghi Federico Bricolo e Lorenzo Bodega. Ai tre sarebbero stati corrisposti stipendi-extra attraverso bonifici mensili con disposizione permanente per 2.028 euro per Bricolo, 778 euro per Bodega e 683 euro per Mazzatorta, fino a novembre del 2011. Sempre secondo quanto riportato da La Repubblica dopo quella data Bricolo avrebbe chiesto il pagamento in contanti , aggiungendo all’elenco dei beneficiari anche l’ex ministro decaduto del governo Berlusconi, Roberto Calderoli. A lui il Carroccio avrebbe corrisposto 2 mila euro mensili. Bricolo, che dal partito otteneva la copertura anche della carta di credito e dell’affitto (circa 1.250 euro mensili), avrebbe chiesto che il gruppo si facesse carico anche delle spese telefoniche dell’ex ministro Calderoli.
A rivelare il tutto sarebbe stata Manuela Maria Privitera, segretaria del senatore Piergiorgio Stiffoni, attuale tesoriere del gruppo. Ascoltata dalla Procura il 27 novembre scorso, Privitera ha rivelato: “la destinazione dei fondi che il Senato mette a disposizione dei gruppi, lo dico per diretta conoscenza, non sempre è stata rigorosamente rispettata”. Ma i beneficiari degli stipendi-extra non sarebbero stati solo gli uomini di partito, bensì anche figure quali l’addetto stampa Romolo Martelloni ( 2mila euro al mese di rimborso spesa, ovviamente extra-stipendio) e la segretaria di Bricolo, Stefania La Rosa, mentre ogni mese il Carroccio avrebbe pagato 1.500 euro a favore di Giuseppe Cortese, collaboratore dell’onorevole Cota quando era capogruppo. Come riporta La Repubblica sarebbe stata la stessa Privitera a consegnare ogni mese il denaro in contanti, facendosi firmare una ricevuta individuale precompilata. Ora non rimane altro che attendere gli esiti dell’inchiesta. Certo è che, alla vigilia delle elezioni nazionali, regionali e locali, per la Lega è l’ennesimo brutto colpo.
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