(a.c.) Un conto è comporre le liste elettorali cercando di parificare il numero di candidati uomini a quello delle candidate donne, un altro conto è invece votare scegliendo due preferenze obbligatoriamente di sesso opposto. Il prossimo consiglio comunale di Brescia sarà veramente rosa, questo perché la recente legge 215 ha introdotto la regola che ogni consiglio non possa essere composto da più dei due terzi di componenti dello stesso sesso, e ciò implica che sulle schede elettorali si debbano esprimere due preferenze per candidati di sesso opposto (oppure fermarsi a una).
Il principio è lo stesso che ha regolato le recenti "parlamentarie" di Pd e Sel. Non solo: la regola dei due terzi andrà applicata anche alla giunta: dei futuri 9 assessori (uno in meno rispetto all’attuale giunta Paroli) almeno 3 dovranno essere donne (ora sono due, Paola Vilardi e Claudia Taurisano).
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