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I parrucchieri bresciani uniti contro l’abusivismo: “Fa male all’economia, alla salute e a chi rispetta la legge”

Un lavoro delicato che richiede, professionalità, fantasia ed una lunga pratica: stiamo parlando del mestiere dell’acconciatore (meglio conosciuti come parrucchieri), che negli ultimi anni ha vissuto una notevole evoluzione normativa trovandosi però a fare i conti con l’aumento del fenomeno dell’abusivismo.

Da quest’ultima considerazione traggono spunto i presidenti della categoria acconciatori di Confartigianato, Aurelio Salvoni, CNA, Gianbattista Ghidetti, ed Associazione Artigiani, Battista Mostarda, per rivolgere un appello ai consumatori ed alle istituzioni: ai primi viene così chiesto di valutare con attenzione la qualità e la professionalità dei negozi a cui si rivolgono, ai Comuni ed ai vari enti di controllo si evidenzia la necessità di vigilare attentamente effettuando verifiche ed accertamenti in maggior numero.

Gli imprenditori del settore offrono da sempre qualità e sicurezza al cliente, grazie a costanti investimenti sia nella formazione che nella certificazione dei prodotti e delle attrezzature, tuttavia sono anche tra i più esposti alla concorrenza sleale da parte di operatori abusivi, uno stato di cose che rischia di compromettere il notevole impegno economico messo in campo dai singoli e dalla categoria nel suo insieme.

Dispiace vedere che la legge non viene applicata per tutti allo stesso modo. Noi sappiamo quali obblighi abbiamo e li rispettiamo, ma i parrucchieri super-economici o quelli abusivi non si sa esattamente quali norme seguano. Le aziende regolari sono infatti sottoposte a frequenti controlli per la verifica degli elevati standard igienico-sanitari richiesti dalle normative, mentre le altre sembrano sfuggire agli obblighi di legge, sottolineano i rappresentanti degli acconciatori.

Non si tratta solo di una questione di regolamenti ma anche di salvaguardia della salute, che può essere compromessa dall’utilizzo di prodotti contenenti sostanze chimiche pericolose che possono provocare dermatiti od allergie. Se non viene esercitato con competenza, infatti, il mestiere dell’acconciatore può avere conseguenze molto serie per la salute dei clienti: addirittura alcune malattie possono essere trasmesse attraverso il contatto con attrezzature da lavoro contaminate e non perfettamente sterilizzate.

In questi tempi di crisi è poi facile lasciarsi attrarre dall’offerta di prestazioni a buon mercato da parte di operatori abusivi, ma i consumatori devono essere consapevoli che in questo modo non si possono avere garanzie di competenza, qualità ed aggiornamento professionale, né tantomeno di rispetto delle condizioni igienico-sanitarie di base a tutela della salute.

Purtroppo il grande impegno che l’intera categoria sta mettendo in campo per assicurare una preparazione professionale ed un aggiornamento continui rischia di essere vanificato dalla crescita numerica di operatori di dubbia professionalità e dal lavoro sommerso. Ed ecco l’ultimo, ma non per questo meno importante, fattore, quello economico: l’evasione fiscale degli abusivi, infatti, arreca un danno economico sia alle imprese che operano nel rispetto delle normative che all’intera comunità; esistono infatti prezzi minimi sotto i quali si può scendere solo rinunciando ad uno, oppure a tutti, i parametri indispensabili per lavorare con sicurezza e professionalità. E sfortunatamente anche alcuni acconciatori professionali, per evitare di perdere clienti, cedono alla tentazione del ribasso. La concorrenza dovrebbe invece essere vista come uno stimolo a migliorarsi, ad innovarsi, ad inventare sempre nuove soluzioni per soddisfare le richieste della clientela e non metterne a rischio la salute.

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Redazione BsNews.it

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