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I renziani bresciani: allarghiamo le maglie delle primarie

Anche i renziani bresciani scendono in campo per chiedere di allargare le maglie delle primarie e consentire il voto a chiunque, domenica, voglia esprimersi scegliendo tra Bersani e Renzi. La questione è stata affrontata oggi, intorno alle 12, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte il coordinatore provinciale dei renziani Antonio Vivenzi, il consigliere comunale Alfredo Bazoli e la civica Laura Castelletti, che pur non essendo organica al centrosinistra (né al momento alleata con il Pd per le comunali) ha dichiarato pubblicamente il proprio sostegno al sindaco di Firenze.

“In queste ore”, ha detto Bazoli, “si sta sollevando un gran polverone su regole, violazioni, fair play, con scambi di accuse a volte anche sopra le righe. Noi abbiamo molte riserve e perplessità sulle regole approvate, e sulla loro interpretazione: ci pare stupido rendere difficile il voto a chi non abbia potuto votare al primo turno, ed avremmo ritenuto molto più sensato lasciare invece maglie larghe, per favorire la partecipazione, ricordando che al ballottaggio delle primarie dei socialisti francesi votarono circa 250.000 persone più del primo turno. Ma non vogliamo e non ci interessa”, ha continuato, “farci trascinare in queste polemiche, e ci piace invece restare alle ragioni che speriamo inducano gli elettori di centrosinistra a scegliere Renzi al ballottaggio di domenica”.

Due le questioni citate dal consigliere Pd. “La prima”, ha sottolineato, “è che non stiamo scegliendo il leader del Pd, ma quello della coalizione, e quello che ci metta in grado dunque di vincere le elezioni politiche. E sotto questo profilo è bene che tutti sappiano che grazie alla sua capacità di sfondare nelle fila avversarie Renzi garantisce maggiori chance di vittoria contro il centrodestra, grazie anche ad un profilo del centrosinistra che, con lui leader e Sel alleata, appare più equilibrato. La seconda”, ha quindi continuato Bazoli, “è che questo è il momento del coraggio. Il paese si trova in condizioni difficilissime, per la crisi economica, sociale e politica che vive, per il senso di sfiducia nel futuro. Solo una scossa, un grande senso di rinnovamento, un cambio radicale di marcia oggi è in condizione di sbloccare l’economia e fare uscire l’Italia dalle secche nella quale gli ultimi 15 anni di politica inadeguata l’hanno precipiata. E sotto questo secondo decisivo profilo oggi l’unica vera occasione è rappresentata da Renzi, dalla sua coraggiosa e determinata voglia di innovazione e cambiamento”.

“Renzi”, ha detto Laura Castelletti, “ci ha regalato un sogno, il sogno che se vogliamo possiamo cambiare l’Italia e  il nostro modo di viverci. Dopo anni di ‘palude politica nazionale’ l’impressione che Renzi trasmette è che possiamo scrollarci di dosso tutta quella melma e guardare avanti. Renzi ha solo indicato un percorso, guidato la passione dei tanti uomini e donne che non hanno mai smesso d’immaginare che in questo Paese si può provare a vivere in modo diverso. Mi piace che tanti giovani sono stati galvanizzati da questo messaggio, l’unico capace di antagonizzare la loro voglia di andarsene dall’Italia per sempre. I ragazzi ci servono qui per ricostruire un Paese stanco, depresso e sfiduciato. Io in loro credo molto. Si, voto Renzi”, ha continuato, “perchè  mi ha ridato la fiducia che avevo perso sullo scenario politico nazionale. Sappiamo dal Sole24ore che il 35% degli italiani vorrebbe essere governato da un CentroSinistra guidato da Bersani, mentre il 44%vorrebbe essere governato da un CentroSinistra guidato da Renzi. Dobbiamo quindi scegliere tra chi ha la possibilità  di vincere ma non di governare e chi ha non solo la possibilità di vincere ma anche di governare. Questo è Renzi. Scelgo Renzi”, ha quindi concluso, “perchè dal suo programma risulta chiaro che il tema Lavoro sarà centrale nel suo Governo  e con strategie che mi convincono.  Il tema del Lavoro è affrontato dal programma Bersani con una visione che trovo miope e arretrata rispetto alle esigenze del Paese. Posizioni conservatrici e subalterne alla CGIL che non condivido. Nel programma di Renzi”, ha chiosato, “invece riconosco una riforma del lavoro moderna, capace di guardare a posizioni politiche oltre che tecniche, che investe sulle donne, che incarna una sinistra riformista”. 

Da registrare, sul punto, anche la presa di posizione di Aldo Rebecchi, che pure ha dichiarato di aver votato e di voler votare ancora Pierluigi Bersani “Capisco che ci siano delle regole predefinite per le primarie”, ha spiegato l’ex deputato a margine del consiglio comunale di oggi, “ma non sono la Bibbia: sarebbe bene consentire a chi vuole votare di farlo”.

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Redazione BsNews.it

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