Con un comunicato la sezione bresciana di Sel intende celebrare la ricorrenza mondiale di domani, 1 dicembre, Giornata mondiale contro l’Aids e fare in modo che nessuno, cittadini e istituzioni, abbassino la guardia su questa terribile malattia.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:
Un altro 1° dicembre per celebrare la Giornata mondiale contro l’AIDS, per celebrare ancora, dal 1988, la nostra solidarietà a chi è colpito dalla malattia, e per pretendere da Governi e Organismi internazionali, che i fondi destinati alla lotta all’AIDS non finiscano sotto la mannaia delle tante spending review. Finalmente anche nel nostro Paese abbiamo dati certi sulla diffusione della malattia. Questi dati ci dicono che l’AIDS continua a diffondersi, seppur in modo più lento rispetto al passato; si diffonde soprattutto a seguito di rapporti sessuali non protetti, pur colpendo ancora, seppur con minore incidenza, chi fa uso di droghe per via endovenosa. Addolora il dato, per quanto numericamente limitato, dei bambini colpiti dall’infezione per via materna. Impressiona in particolare osservare come in Italia tanti siano coloro cui viene diagnosticata la malattia in modo casuale, portatori inconsapevoli del virus. In questi casi, spesso la diagnosi arriva quando ormai è troppo tardi, quando l’organismo risulta già compromesso e debilitato. Non vi è ancora una cura definitiva all’AIDS, tuttavia la Medicina e la Scienza farmacologica hanno fatto passi da gigante e oggi, pur fra tante difficoltà, si può convivere con la malattia. A condizione però che sia diagnosticata in modo tempestivo. Perché questo avvenga però occorre che il Servizio Sanitario Nazionale non abbassi la guardia, e che ad esso non siano tagliati i fondi pubblici. Occorre che pure nel nostro Paese la ricerca scientifica sia potenziata, anche in questo caso con fondi pubblici adeguati. Occorre che il tessuto sociale mostri maggiore maturità verso la malattia, senza timore di parlare pubblicamente del virus, senza falsi moralismi, permettendo l’accesso a tutte e a tutti delle informazioni adeguate, incoraggiando il ricorso ai test, diffondendo a tutti i livelli l’uso del preservativo. Sconforta notare come anche presso i più giovani l’uso del preservativo, unico mezzo sicuro di prevenzione, sia ancora troppo poco diffuso.
Forte è ancora in Italia la discriminazione verso chi è malato di Aids. La stessa comunità omossessuale che forse più di altre sta imparando a difendersi dal contagio, già fortemente discriminata sul piano sociale, deve soffrire questa ulteriore fonte di discriminazione, quando la persona si trova a dover affrontare la realtà del virus. Sinistra Ecologia Libertà, con discrezione, lungi da qualsiasi strumentalizzazione, ma anche con determinazione, oggi è al fianco delle malate e dei malati di AIDS, dei loro compagni, delle loro famiglie, contro tutte le discriminazioni, per una maggiore consapevolezza sociale, per l’accrescimento dei fondi pubblici contro la malattia, per la diffusione dell’uso del preservativo, e conferma il proprio apporto a una battaglia che vorremmo fosse tutti i giorni dell’anno e non solo il 1° dicembre. Dipende da tutti noi giungere all’«Aids- free generation».
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