Discriminati perché residenti nel comune di Brescia. Questa, in estrema sintesi, l’accusa mossa dal vicesindaco Fabio Rolfi al primo cittadino di Roncadelle Michele Orlando, colpevole secondo il leghista di aver escluso i cittadini bresciani da possibili assunzioni nel nuovo centro commerciale Mella 2000 che sorgerà a fianco del capannone gialloblu di Ikea. Al centro della polemica la convenzione tra il soggetto attuatore e il comune di Roncadelle secondo il quale i 700 nuovi posti di lavoro saranno riservati ai residenti di Roncadelle e, per una piccola parte, anche a quelli dei paesi confinanti. Sembra che l’idea di escludere eventuali lavoratori residenti in città sia derivata dall’ostilità dimostrata dagli amministratori di Brescia nei confronti del progetto. “Razzismo”, tuona il vicesindaco Rolfi sulle pagine del Giornale di Brescia verso il collega Orlando, visto che l’operazione sarebbe fatta da privati per cui il sindaco Orlando non dovrebbe avere potere decisionale in merito alle assunzioni. Il vicesindaco sarebbe tanto scocciato dalla faccenda da essere intenzionato a rimettere il giudizio alla Procura procedendo per vie legali.
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