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Rottura con i verdi, il civico Onofri precisa: hanno scelto di andare con il Pd

In replica alla dichiarazione resa alla stampa da Salvatore Fierro e Vincenzo Pernice di Ecologisti e reti civiche, che hanno deciso l’uscita del loro movimento da Piattaforma civica, il presidente di quest’ultima, e candidato Sindaco, Francesco Onofri precisa: “La dirigenza bresciana di Ecologisti e reti civiche, dopo averci cercato per mesi, dopo aver fatto professioni di fede sul civismo «né a destra né a sinistra, ma oltre» e lontano dai partiti, ha deciso di andare anche a Brescia come in Regione con il Pd. Questa la verità. Gli altri sono pretesti. Un accordo tra Monica Frassoni ed Emilio del Bono sta dietro questa decisione. Un salto del fosso deciso dall’alto, normale per i partiti, sconcertante per un civismo autentico che si fonda su lealtà, fiducia e trasparenza”. Afferma ancora Onofri: “La decisione è però solo della dirigenza” (Fierro e Pernice) “perché le persone, molto preparate e per bene che hanno lavorato con noi per un anno, sono uscite dal movimento degli Ecologisti e rimarranno in Piattaforma civica con lo stesso entusiasmo di prima. Il cammino di Piattaforma Civica anche grazie a loro proseguirà rafforzato e non indebolito dall’uscita di una sigla civica solo di nome ma non di fatto”. Anche i tre interessati dell’ex gruppo di Fierro (Daniela Amadori, Carlo Mor, entrambi ingegneri, e Luca Ciotta, che era uno dei portavoce di Ecologisti e Reti civiche) hanno dichiarato: “Abbiamo deciso di rompere definitivamente i rapporti con questo modo di fare politica che ricorda la partitocrazia classica. Il gruppo sta pensando a come dare il proprio contributo senza posizioni ideologiche e demagogiche”.

A parere dei tre giovani “Piattaforma Civica resta il movimento più innovativo e rispondente alle nostre idee e per questo abbiamo deciso confermare il nostro supporto. La decisione di restare è legata anche all’indipendenza che Piattaforma Civica, ed in particolare il candidato sindaco Francesco Onofri, hanno mantenuto verso l’attuale establishment politico. Ci vediamo ora costretti alla necessità di scelte dure e di completa discontinuità col passato. Avevamo creduto in un vero movimento di caratura europea, la decisione di unirsi alla vecchia partitocrazia denota invece la volontà di non proporre nessun cambiamento significativo, ma di perpetuare l’inaccettabile status quo".

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Redazione BsNews.it

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