Nell’armeria della Polizia Locale del Carmine si respira aria “umida”. Tutta colpa del passaggio (sotterraneo) dei torrenti Bova, Celato e quel che resta del Garza. E’ questa la condizione in cui sono detenute le arme di ordinanza dei vigili. Almeno stando a quanto riportato dall’avvocato Lorenzo Cinquepalmi, il quale, dal suo blog Tempo Moderno, attacca: «Nell’edificio tra via San Faustino e via Capriolo, comprato da Brixia Sviluppo per collocarvi la polizia locale del Carmine, l’interrato, come succede in tante cantine del quartiere, sotto il quale scorrono il Bova, il Celato e quel che resta del Garza, è talmente umido da rendere l’armeria del presidio più adatta a conservare umidi i sigari che asciutte (e non arrugginite) le armi degli agenti. Da mesi lavora ininterrottamente un deumidificatore che però non riesce a impedire che il tasso di umidità sia largamente superiore al tollerabile, con inevitabili riflessi sulla manutenzione delle armi». Forse varrebbe la pena trovare una soluzione alternativa al deumidificatore. Per la sicurezza, s’intende.
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