Riforma delle province, Molgora non ci sta
"È il colpo di mano di un’oligarchia bancaria che sta facendo carne da macello dei territori", così Daniele Molgora, Presidente della Provincia di Brescia, manifesta il suo disappunto al Giornale di Brescia in un’intervista che ha come tema l’accorpamento delle province varato dal Governo. E continua "Qui il problema non è salvare il posto a presidenti e assessori ma che si creerà una situazione di caos e anarchia amministrativa". Da gennaio 2013, infatti, le Giunte provinciali non esisteranno più. Rimarranno i presidenti che potranno delegare delle funzioni a massimo tre consiglieri. Ambiente, trasporto pubblico, organizzazione ed edilizia scolastica, resteranno in capo alla provincia, mentre le altre funzioni passeranno ai Comuni. "E se c’è necessità di coordinamento, ritorneranno alle Regioni, con un passaggio di risorse finanziarie e umane. E questo vorrebbe dire abbattere i costi? Se il personale torna alle Regioni creerà un costo del 25% in più. Questa riforma non fa risparmiare nulla", accusa il Presidente. I governatori delle province lombarde sono già usciti dall’ Upi (Unione province italiane) e hanno intenzione di prendere contatto con le varie forze politiche per coordinarsi sulla posizione da portare a Roma.