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Bilanci d’acciaio, 2012 difficile e 2013 a due facce per la siderurgia italiana

Dopo un 2011 «di preoccupazione» dal punto di vista dei bilanci, il 2012 ed il 2013 saranno due annate “delicate” per il comparto siderurgico italiano. Queste le conclusioni dello studio Bilanci d’Acciaio, realizzato dal portale della siderurgia Siderweb con la collaborazione di Made in Steel e illustrato oggi a Brescia nell’omonimo convegno che si è tenuto presso l’Auditorium Santa Giulia. Di seguito le dichiarazioni dei curatori della ricerca (Claudio Teodori e Gianfranco Tosini) e del presidente di Siderweb Emanuele Morandi.

Claudio Teodori (Prorettore della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Brescia) – Un anno di «preoccupazione», che ha rappresentato un passo indietro rispetto al 2010. Così Claudio Teodori ha descritto le performance di bilancio del comparto siderurgico l’anno scorso. «Dopo un 2010 positivo, di ripresa, il 2011 è stato un esercizio nel quale gli indici sono peggiorati nel settore acciaio. Anche il segmento tradizionalmente più redditizio, quello dei commercianti di rottame, ha fatto registrare una riduzione della redditività». Entrando maggiormente nello specifico, Teodori ha rilevato che «un elemento comune di tutte le aziende analizzate (oltre 700) è stato il minor valore aggiunto che si è tradotto in minor marginalità, mentre fortunatamente la copertura dei costi fissi è rimasta sostanzialmente stabile grazie all’aumento del fatturato». La leva finanziaria, invece, «è un elemento critico e risulta negativa per alcuni comparti. Anche il costo dell’indebitamento è crescente». Dal punto di vista della solidità delle imprese «si nota una generale stabilità degli indici, con però un trend in leggero peggioramento, che pone il settore con un rischio finanziario medio/alto». Infine, sul versante della crescita, «c’è stato un aumento del fatturato rispetto al 2010, ma minore rispetto a quello dell’anno precedente. Se però nel 2010 la crescita del giro d’affari era andata a pari passo con quella del valore aggiunto, l’anno scorso questi due elementi hanno seguito strade divergenti, con il fatturato in aumento ed il valore aggiunto stabile o in declino».

Gianfranco Tosini (responsabile ufficio studi Siderweb) – Il 2013 sarà un anno a due facce per il settore siderurgico italiano. Lo ha previsto Gianfranco Tosini, che ha spiegato: «l’anno prossimo il settore dell’acciaio vivrà due differenti trend: nel primo semestre gli strascichi della crisi del 2012 continueranno a farsi sentire, mentre dal secondo semestre ci sarà un miglioramento della congiuntura. La somma tra la prima e la seconda parte dell’anno porterà ad un montante della produzione di poco migliore a quello del 2012». Quest’anno, invece, la situazione è tutt’altro che positiva. L’Italia, infatti, «è in recessione e la maggior parte dei paesi europei sta rallentando. Le vendite sul mercato interno da parte delle aziende siderurgiche italiane, quindi, hanno subito un forte impatto che è stato controbilanciato, in termini di volumi, dal maggior export. Ciò, però, è andato a discapito dei margini, che dovrebbero attestarsi ad un livello inferiore al 2011, quando il ROS (reddito operativo su unità di ricavo) era già sceso dell’1% rispetto al 2010». Tra i diversi operatori che fanno parte della filiera siderurgica, ha concluso Tosini, «chi è posizionato meglio sui mercati internazionali nel 2011 e nel 2012 ha sofferto di meno la congiuntura, mentre chi ha una focalizzazione sul mercato interno sta facendo più fatica». Ciò vale in particolar modo per la distribuzione siderurgica, «che dipende maggiormente dal consumo italiano».

Emanuele Morandi (presidente di Siderweb) – «Oggi più che mai l’acciaio è lo specchio di ciò che accade nell’economia reale. E non solo: credo che la siderurgia possa anche rappresentare un elemento anticipatore per la congiuntura economica nazionale». Questo è quanto ha dichiarato Emanuele Morandi, presidente di Siderweb, durante la quarta edizione di Bilanci d’Acciaio. «La vera sfida per il mondo dell’acciaio, e per l’industria italiana in generale, è riuscire a raggiungere la sostenibilità economico-finanziaria, sociale ed ambientale: solo attraverso queste tappe il settore potrà riuscire a superare il difficile contesto economico, finanziario e patrimoniale che sta vivendo». La sostenibilità per la siderurgia italiana «andrà costruita coniugando una visione di breve termine ad una strategica, di lungo termine: appuntamenti come Bilanci d’Acciaio vanno in questa direzione, unendo la fredda analisi dei numeri del presente e del recente passato ad uno studio ad ampio respiro del comparto».

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Redazione BsNews.it

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