(a.c.) Un’area da 14mila metri quadrati nei pressi del Palabrescia. Questo lo spazio finito al centro di polemiche tra Pier Luigi Mondini, ex gestore del mitico Teatro Tenda, e l’attuale società che vi lavora, la Matel, gruppo misto composto dalla Diocesi di Brescia e da alcuni privati, presieduto da don Gabriele Filippini. Non è escluso dalle critiche il Comune di Brescia, reo secondo Mondini di non aver controllato a sufficienza.
Ciò che a Mondini non va giù è la cattiva gestione del parco, nel quale sono stati abbattuti diversi alberi ed altri sono stati portati alla morte. Tassi, piante di ligustro, ippocastani, robinie, e un pino marittimo centenario, tutti alberi ed essenze sacrificati in nome della pista da pattinaggio su ghiaccio (la concessione va dal 1° ottobre al 31 marzo 2013). Le accuse di Mondini sono circostanziate, con tanto di fotografie annesse, e sono state rivolte direttamente ai Carabinieri. Perché coinvolgere anche il comune, sia gli amministratori (l’assessore Mario Labolani) che i tecnici (il geometra Mauro Righi)? Perché non avrebbero sorvegliato i lavori, cosa che invece Labolani si è apprestato a smentire dicendo che tutto si è svolto secondo gli accordi.
I vertici della società, per voce dell’amministratore delegato Giacomo Tomasini, rigettano le accuse dichiarando che gli alberi abbattuti erano secchi, e verranno sostituiti con alberi nuovi.
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