Matisse e Inca tornano a infiammare la Loggia. Pedretti: contratto ben fatto da Brescia Musei. Bragaglio: falsità

Continua la polemica sulle mostre organizzate in città da Artematica (Matisse e Inca), con l’eventuale truffa ai danni del comune da parte dell’azienda il cui amministratore è indagato con l’ipotesi di aver falsificato il numero dei biglietti fornendo numeri diversi rispetto a quelli comunicati ai finanziatori. A sollevare il caso – durante il consiglio comunale di oggi – due interrogazioni di Donatella Albini (Sel) e Claudio Bragaglio (Pd). I due si sono concentrati in particolare sullo studio legale – gestito dall’attuale presidente della Cdo milanese Bardelli – che ha corretto in corsa il contratto di servizio tra Loggia e Artematica “azzerando tutte le forme di controllo”. Bragaglio, quindi, ha parlato di evidenti responsabilità della Fondazione Brescia Musei e della giunta. Sottolineando che “la situazione sarebbe grave anche se, come sembra, lo studio avesse sconsigliato di procedere con eventuali modifiche al contratto”. Infine l’esponente del Pd ha invocato le dimissioni di Lechi (Brescia Musei) e dell’assessore alla Cultura Arcai.

A rispondere, a sorpresa, l’assessore al Bilancio Pedretti. “Non ho trovato riscontri di incarichi significativi a Bardelli”, ha detto sorprendendo l’aula, “con l’avvocato sono stati fatti solo degli interpelli volanti per un valore complessivo di 30mila euro. Lechi mi ha riferito che il contratto è stato elaborato all’interno di Brescia Musei. In qualsiasi caso ho controllato la gara e mi sembra fatta molto bene. Brescia Musei e Loggia hanno fatto tutto il possibile?”, ha aggiunto, “la fondazione è riuscita a notificare a Brunello il decreto ingiuntivo ed è stata iscritta ipoteca su un bene di proprietà di Artematica, contemporaneamente sono state depositate denunce dal Comune. Questo”, ha concluso l’assessore, “era quanto era possibile fare”.

Durissima la replica di Bragaglio. “Io credo che nei rapporti fra Fondazione, Artematica e giunta corrano rapporti di sostanziale falsità”, ha detto, “e credo che Pedretti non sia stato sfiorato dall’aver esposto oggi qualcosa di falso. La falsità sta scritta nelle carte: il 24 settembre Lechi stesso ha scritto che ‘il contratto di Matisse è stato predisposto con l’assistenza tecnica di uno studio legale’. E la cifra citata non deve stupire, perché parliamo di contratti in larga parte sovrapponibili. Inoltre è significativo che nel nuovo contratto si includano anche gli spettatori non paganti nel computo. Intenzionalità o stupidità colpevole? Non mi è chiaro chi abbia definito il percorso, ma io opto per la prima ipotesi. Se alle dimissioni non ci arriva Lechi da solo comunque”, ha concluso, “ci deve arrivare lei, caro sindaco”.

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Redazione BsNews.it

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