(a.c.) Nel 2011 i genitori di bambini che vivono nel quartiere furono sottoposti ad un questionario che evidenziò che i loro figli si ammalavano più spesso di quelli residenti in altre zone della città. Addirittura il 20-30% in più di casi di disturbi nasali, respiratori, tosse etc. L’indagine è stata ripetuta, ma è cambiata la modalità di analisi: niente più questionari compilati dai genitori bensì rilevazione puntuale del numero dei ricoveri ospedalieri, degli accessi ai pronto soccorso cittadini e frequenza nell’acquisto di medicinali. Ad indagine conclusa il direttore generale dell’Asl Carmelo Scarcella assieme al direttore sanitario Francesco Vassallo e al responsabile Unità operativa Tecniche epidemiologiche Michele Magoni hanno ribaltato i risultati dell’esito 2011: i bambini di San Polo non si ammalano più frequentemente degli altri minori residenti in città.
Alcune differenze, anche significative, sono state riscontrate per quanto riguarda gli accessi ospedalieri, ma solo per quelli "generici", non legati a problemi di natura respiratoria. I bambini di San Polo vengono portati in ospedale il 20% in più rispetto ai loro coetanei del resto della città.
La prossima campagna di rilevazione dati riguarderà la popolazione che vive nei dintorni della Caffaro.
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