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I giovani del Pd plaudono alle primarie e incrociano le dita per Matteo Renzi

Con una lettera i giovani democratici del Pd bresciano tornano sull’incontro con il candidato alla primarie e sindaco di Firenze Matteo Renzi che si è tenuto sabato 22 settembre all’auditorium Leonardo di via Balestrieri a Brescia. Di seguito il testo integrale del comunicato che ne sostiene la candidatura:

“L’incontro con Renzi ha dimostrato ancora una volta che nonostante tutto gli italiani credono e vogliono lottare per il futuro, hanno voglia di credere in un sogno di speranza che possa davvero migliorare il nostro Paese. Ciò è testimoniato dall’elevata presenza di persone, soprattutto giovani che sabato sera sono venuti ad ascoltare Renzi, nonostante oggi vi sia un forte distacco tra politica e società. Persone che in maniera sobria e tranquilla hanno voglia di capire e di impegnarsi non solo per sè ma anche per gli altri. E questo deve far riflettere. Ancora una volta, nonostante tutto vi è la convinzione che la politica possa portarci fuori da questa grave crisi economica e sociale, ma una politica che sappia avere un prospettiva moderna e legata alla realtà, che sappia cioè guardare alle futuro, alle prossime generazioni e non solo alle prossime elezioni. Siamo convinti che le primarie possano essere uno strumento per riportare al centro la vera politica, che tutti noi desideriamo. Primarie, che rappresentano un occasione da non perdere per individuare il profilo dello schieramento di centrosinistra che si propone alla guida del paese. Primarie in cui ci si possa dividere ma che il giorno dopo vedono tutti a lavorare insieme non solo per il centro-sinistra, ma per l’Italia Intera. Siamo convinti che L’Italia abbia bisogno di una forza riformista di massa che punti a ottenere la maggioranza su un’agenda di governo realistica e solida e che sappia coinvolgere e rappresentare tutto il Paese, tutti i blocchi sociali e tutte le categorie. Il Pd, fin dalla sua nascita è sempre stato sul punto di produrre una svolta nell’equilibrio politico del paese, ma si è sempre fermato all’ultima curva , non riuscendo a dare quel colpo di reni a causa di divisioni e a causa della volontà di qualcuno di riproporre antiche posizioni e vecchie appartenenze per il mantenimento dello status quo politico sociale ed economico già ampiamente giudicato dalla storia. Riteniamo che il pd non debba rinchiudersi nei confini tradizionali della sinistra, quasi avesse il problema di difendersi e di resistere, ma che debba aprirsi, attaccare, imporre la sua iniziativa a tutto campo. Pensiamo che il pd non possa trovare nello schema della alleanza (peraltro ancora tutta da definire) fra progressisti e moderati la chiave di svolta per sbloccare l’ingessatura imperante, ma che sappia guardare alle tante amministrazioni locali dove, come per esempio a Milano ma così anche in moltissimi comuni, nessuno si offende se davanti ad una proposta di governo si riesce a riunire persone ed esperienze diffuse ben oltre gli scolastici confini del centro sinistra. Dove quindi saper convogliare in consenso e in azione politica le istanze dei cittadini che in passate occasioni si sono astenuti o hanno votato altri schieramenti sia un motivo di vanto e non di discredito. Ed in particolar modo sosteniamo la candidatura di Matteo Renzi perché la riteniamo utile al Pd, a cui serve un dibattito vero sull’idea di paese nei prossimi dieci anni, non vecchi tatticismi di convenienza. Siamo quindi felici di intraprendere questa difficile avventura con la consapevolezza e la sicurezza e la tranquillità di chi lotta per le proprie idee e siamo contenti, non lo neghiamo, di ritrovare molti e stimatissimi amici che lavorano per la candidatura di Bersani perché ne ravvedono profili più convincenti di quelli che possiamo vedere noi, ma che comunque condividono profondamente e apertamente moltissimi ed importanti snodi e temi che sono propri della nostra battaglia e del nostro sentire. Siamo altresì consapevoli che queste primarie non sono un congresso, ma, giusto o sbagliato, inevitabilmente ne assumono molti profili. Anche forti di questa consapevolezza e della necessità di saper coniugare il cuore con il cervello, in vista dell’Assemblea Nazionale e del passaggio successivo di coalizione che definirà le regole delle primarie, auspichiamo che si evidenzi il raggiungimento di quella maturità politica nella gestione delle competizioni interne o di coalizione, da parte del Partito, cifra della nostra reale capacità di porsi alla guida del paese”.

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Redazione BsNews.it

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