Questa mattina picchetto a Castegnato, comune del bresciano governato dal centrosinistra, dove rischiava lo sfratto la famiglia di un ex operaio di una ditta in subappalto che lavorava nel sito produttivo dell’Iveco con una bambina che compirà un anno la settimana prossima. Con l’aggravarsi della crisi il lavoratore è rimasto senza occupazione ed è diventato vittima della morosità incolpevole. Il picchetto, composto da una trentina di attivisti, ha bloccato lo sfratto che è stato rinviato all’11 ottobre. Successivamente gli attivisti si sono spostati in comune per chiedere al sindaco di trovare un accordo con il proprietario che permetta alla famiglia di restare nell’appartamento e al comune di risparmiare risorse pubbliche; se la famiglia con un minore finisse in strada l’amministrazione dovrebbe infatti pagare la collocazione in strutture molto costose, quindi sarebbe conveniente anche per le casse comunali tenerla nell’appartamento dove abita fino alla prossima ed imminente assegnazione di una casa popolare. La famiglia è nei primissimi posti della graduatoria. La trattativa ora è aperta anche con l’amministrazione di Castegnato. Prossima iniziativa domani mattina, 21 settembre: picchetto antisfratto a Manerbio, appuntamento al Magazzino 47 alle ore 8.
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