“Ai genitori non è stata fatta alcuna promessa: sapevano che la partenza del corso e l’eventuale iscrizione dei figli era vincolata a diverse condizioni”. E’ questa la replica del Broletto e dei vertici dell’istituto Zanardelli alle polemiche sollevate – per mezzo di Bsnews.it – da alcuni dei genitori dei 19 ragazzi che quest’anno avrebbero dovuto iniziare il quinto anno (sperimentale) del corso di Tecnico per la gestione aziendale all’Istituto Zanardelli di Brescia. E che invece, il 12 settembre, sono stati avvisati telefonicamente del fatto che le porte delle classi sarebbero rimaste chiuse perché la Regione non ha stanziato fondi aggiuntivi per la nuova annata.
Al tavolo della conferenza stampa di oggi, per la replica, erano presenti l’assessore provinciale con delega alla formazione Giorgio Bontempi e l’intero vertice dello Zanardelli: il presidente del Cda Mario Tabeni, la direttrice Marina De Vito e il preside del distaccamento di via Gamba Federico Galvani. “Già sabato”, ha spiegato Bontempi, “mi sono attivato con il Cfp per capire meglio la situazione e lunedì mattina abbiamo deciso di convocare – a mezzo stampa – un vertice con la direzione e i genitori interessati. Ma nessuno di questi si è presentato”. A chiarire meglio la questione dal punto di vista tecnico ci ha pensato quindi Tabeni. “Quest’anno”, ha detto, “lo Zanardelli ha fatto partire 158 corsi che hanno coinvolto circa 3mila studenti. Il problema è stato sollevato da due sole mamme, ma probabilmente c’è stato un equivoco. Le famiglie hanno effettuato una preiscrizione a giugno, ma – come diciamo da sempre ad alunni e genitori – il quinto anno, che viene fatto in convenzione con un istituto statale, è sperimentale ed è legato ai contributi della Regione, che ci concede un numero di doti pari al 25 per cento dei promossi delle quarte dell’anno precedente. Nel 2012 i contributi ci permettevano di far partire due quinte. Abbiamo scelto l’elettrico, ricevendo 40 domande e ammettendo dopo un test 26 alunni, e il meccanico, con 22 selezionati su 41 aspiranti. Mentre per il tecnico aziendale avevamo solo 19 richieste, per questo abbiamo scelto di intervenire lì”. Quanto invece alla questione dei tempi, il presidente dello Zanardelli ha precisato che “anche sui finanziamenti dei quarti anni la Regione ci ha fatto sapere soltanto a inizio settembre” e che comunque “le telefonate di avviso ai genitori non sono partite il primo giorno di scuola, perché le lezioni delle quinte iniziano tra il 27 settembre e il primo ottobre”.
Insomma. Il caso Zanardelli è chiuso, o meglio chiarito. Ma per i 19 alunni, come per gli esclusi dagli altri corsi che non hanno effettuato per tempo l’iscrizione in un altro istituto, ci sono poche speranze di poter proseguire gli studi quest’anno. Una sola la speranza: “Sia per le mamme sia per i ragazzi”, ha detto Bontempi, “la mia porta e quella dello Zanardelli sono sempre aperte”.
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