Per ora tutto è ancora sulla carta, già però alcuni gruppi ambientalisti esprimono fortissima contrarietà, e minacciano di rivolgersi al TAR nel caso le intenzioni espresse dall’amministrazione trovino un finanziatore in grado di trasformare il progetto in realtà. Fa discutere il piano di realizzazione di un mega parco fotovoltaico a terra presentato dal Comune di Trenzano. Da tempo se ne parla, e dopo due bandi andati a vuoto l’amministrazione ha deciso di procedere tramite trattativa privata per trovare un investitore in grado di sostenere finanziariamente l’affare. Affare che sarebbe cospicuo anche per il comune, nelle cui casse entrerebbero circa 2 milioni di euro.
Il prezzo da pagare però secondo i circoli Legambiente della Bassa Bresciana e dell’Ovest Bresciano è veramente troppo elevato: 30 piò di fertile terreno coltivabile, un’area ormai da dieci anni con destinazione edificabile ma di fatto mai edificata.
Il terreno destinato all’intervento è situato tra Trenzano e Maclodio: verrebbe recintato e vi troverebbero posto 7 cabine elettriche e ben 1326 stringhe composte da 20 pannelli fotovoltaici ciascuna.
Riportiamo di seguito il comunicato diramato dalle associazioni, che minacciano di rivolgersi al TAR anche perché il progetto non è stato assoggettato a VIA dal comune di Trenzano.
In riferimento al progetto di realizzazione di impianto fotovoltaico a terra su campi coltivati delle dimensioni di oltre 30 piò bresciani (100 mila metri quadrati), di potenza pari a 6,5 megawatt nel comune di Trenzano BS (località Barbaresca), i circoli di Legambiente Bassa Bresciana ed il movimento ambientalista della Bassa Ovest Bresciano chiedono alla Provincia di Brescia di non autorizzare il progetto in ossequio alla necessità assoluta di tutelare il suolo agricolo ed il paesaggio, così come contemplato nei principi fondamentali del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
Ribadiamo il nostro convinto consenso al fotovoltaico su tetti e strutture esistenti e la nostra netta contrarietà al fotovoltaico sui terreni coltivati il cui unico fine deve essere quello della produzione di cibo di qualità e destinazioni esclusivamente di tipo agricolo. Del resto osserviamo che anche nel quinto Conto Energia prodotto dal governo, sono stati praticamente eliminati gli incentivi (pagati con i soldi delle nostre bollette) per gli impianti fotovoltaici a terra.
Abbiamo appreso del recente provvedimento di esclusione dalla VIA regionale per l’impianto di Trenzano a firma del dirigente regionale ing. Filippo Dadone (Identificativo Atto n. 609 dell’ 11 agosto 2012). Come Legambiente regionale stiamo valutando la possibilità di ricorso giurisdizionale avanti al TAR così come ammesso dalla legge e di adottare qualsiasi altra iniziativa al fine di salvaguardare un’area agricola di immenso valore per la popolazione di Trenzano e di tutta la Bassa Bresciana.
Per Legambiente Bassa Bresciana
dott. Gabriele Pellegrini
dott. Alberto Petrogalli
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