«L’evasione fiscale continua a essere uno dei principali nodi del Paese e il sommerso, secondo Bankitalia, ha raggiunto il 27% del Pil. Purtroppo, e come era prevedibile, non bastano le dichiarazioni di Ferragosto del presidente del consiglio né qualche blitz una tantum ma si deve fare molto di più. Se lo spread è così alto è anche colpa dell’immagine di illegalità diffusa che l’Italia trasmette all’estero». Lo afferma Damiano Galletti, segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia, a commento dell’indagine sul rischio evasione fatta dal Centro studi Sintesi per il Sole 24 Ore e che vede Brescia tra le città più a rischio evasione in Italia. «La 92esima posizione su 103 provincie, ultima provincia del Nord Italia, conferma che a Brescia ci sono tanti redditi nascosti e non dichiarati e tanta ricchezza è prodotta illegalmente – dichiara Galletti -. Un triste record, che fa il paio con l’essere la seconda città più inquinata d’Europa ed essere una delle capitali delle morti sul lavoro. In questi anni i lavoratori e le lavoratrici, e con loro i pensionati e le pensionate, hanno pagato pesantemente il prezzo della crisi. In tanti hanno perso il lavoro, tutti hanno visto i redditi reali calare: sicuramente non sono loro quelli che hanno mantenuto il tenore di vita elevato, continuando ad acquistare barche o automobili di lusso (oltre il 10% del parco macchine a Brescia, al pari di poche altre città) come se nulla fosse accaduto».
Si è tenuta nei giorni scorsi presso la sede di Confartigianato Brescia di via Orzinuovi 28 l’elezione…
Sono pesanti le presunte irregolarità contestate dalle forze dell'ordine a un'azienda tessile di Prevalle alla…
«Ogni infortunio, fino alle ultime intollerabili disgrazie avvenute nelle ultime settimane sul nostro territorio, interrogano…
Domenica 12 maggio torna il “Pic Nic d'epoca - Le déjeuner sur l'herbe”, evento organizzato…
Caos e code nelle farmacie bresciane dopo che la Regione ha fissato nel 30 marzo…
La maggioranza di Salò finisce a pezzi e si apre dunque la possibilità che, dopo…