Nube nera dall’inceneritore, Movimento 5 Stelle: “Chiudiamolo e puntiamo su riduzione rifiuti e porta a porta”
Con un comunicato il Movimento 5 Stelle di Brescia esprime la propria preoccupazione per la fumata grigia fuoriuscita dall’inceneritore di via Codignole e la conseguente emissioni di inquinanti in atmosfera. Di seguito il testo integrale del comunicato:
“Leggendo la notizia della fumata nera fuoriuscita dall’inceneritore di Brescia e del conseguente picco di emissioni, non possiamo che ribadire la nostra posizione nettamente contraria alla politica inceneritorista che ha caratterizzato gli ultimi decenni. L’incenerimento dei rifiuti è una tecnologia vecchia e inquinante, culturalmente negativa, che deve essere subito abbandonata. L’inceneritore di Brescia potrebbe diventare la principale attrazione dal Museo dell’Industria e del Lavoro come esempio di archeologia industriale. L’esempio dell’ILVA di Taranto porta alla ribalta la necessità che le istituzioni intervengano tempestivamente a tutelare la salute dei cittadini, che deve essere una priorità. Ma veniamo all’inceneritore di Brescia. Brucia 800 mila tonnellate di rifiuti l’anno in tre linee. A titolo di esempio tutta la Provincia di Brescia produce 365 mila tonnellate di rifiuto solido urbano indifferenziato avviato all’incenerimento (Quaderno 2011 Oss. Provinc. Rifiuti) quindi sarebbe possibile chiudere immediatamente almeno 2 linee, senza alcuna catastrofica conseguenza di rifiuti riversati per le strade, la fantasiosa ipotesi che gli inceneritoristi ci propinano per sostenere le loro tesi. Senza l’inceneritore non avremmo il teleriscaldamento? Premesso che in questo periodo non crediamo che la città di Brescia abbia necessità di essere riscaldata, i cittadini bresciani potrebbero solo averne un beneficio riducendo l’apporto termico in questa afosa estate dovuto alla necessità di dispersione del calore accumulato. Secondo Aprica l’inceneritore immette in rete il 55% dell’energia termica necessaria per il riscaldamento cittadino, dimenticando di dire che la quantità di energia termica prodotta dall’inceneritore è spalmata nell’intero anno di funzionamento, quindi l’apporto energetico durante il periodo invernale è minimo e costringe ad un utilizzo intensivo di ulteriori centrali termiche presenti in città. E inoltre l’energia termica che effettivamente giunge a destinazione è nettamente inferiore rispetto a quella immessa in rete, a causa della notevole dispersione dovuta alla vastità dell’impianto di teleriscaldamento, rendendolo energeticamente un impianto a bassissima efficienza energetica. Inoltre l’inceneritore stesso produce una quantità di rifiuti speciali, le ceneri, e rifiuti speciali pericolosi, le polveri fini intercettate dai filtri, che devono essere necessariamente smaltiti in discarica. E’ paradossale che nello stesso momento in cui un’automobilina telecomandata si aggira su Marte inviandoci delle immagini in 3D, l’unico metodo che conosciamo per gestire i rifiuti è un metodo barbaro e preistorico: bruciarli. Albert Einstein diceva che “I problemi non possono essere risolti con gli stessi schemi mentali che li hanno generati” e il prof. Paul Connett, teorico della strategia Rifiuti Zero, afferma che "…il trattamento dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma di strategia, organizzazione, educazione e progettazione industriale e, naturalmente, di corretta amministrazione pubblica." Pertanto crediamo che la strada da percorrere sia quella della strategia Rifiuti Zero, raccolta differenziata spinta porta a porta in tutta la città e interventi volti alla riduzione a monte dei rifiuti prodotti”.