“È veramente paradossale quanto accaduto. Dopo aver aspettato per 4 anni l’attuazione di un accordo difficilmente raggiunto con il ministero dell’Interno, che prevedeva l’invio a Brescia di 32 capisquadra a corso concluso, per far fronte alle croniche e gravi carenze del comando bresciano, all’improvviso il nostro territorio viene ancora una volta scarificato dalle logiche romane”. Così reagisce il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia Fabio Rolfi alla notizia del mancato trasferimento di personale a Brescia: “Oltre al danno la beffa. – prosegue il vicesindaco – Un danno che si perpetua nel tempo e si fa sempre più grave, perché la carenza di personale con il tempo accresce e rende il nostro territorio particolarmente esposto in considerazione della sua estensione e della presenze di evidenti criticità ambientali e industriali che rendono una presenza adeguata dei vigili del fuoco non solo necessaria, ma direi vitale. Per di più i tagli lineari e ingiusti del governo Monti, uniti all’effetto distorto del patto di stabilità, ci hanno imposto di chiudere il presidio di via Borgosatollo finanziato, di fronte all’insensibilità dello Stato, unicamente dal Comune di Brescia. Oggi non è più rinviabile il tema di adeguare, in termini di professionalità previste dalla pianta organica, il comando di via Tirandi; l’impegno, la dedizione e la buona volontà degli agenti non possono colmare in eterno lacune evidenti e oggettive la cui responsabilità è solamente ascrivibile alle assurde scelte romane”. Il vicesindaco Fabio Rolfi ha inviato una lettera al Prefetto di Brescia evidenziando “una criticità a lei nota e chiedendo il suo massimo impegno affinché questa situazione venga al più presto sanata, facendosi portavoce delle istanze bresciane”.
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