“Questa è una sentenza da azzeccagarbugli” ha commentato così il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia, Fabio Rolfi, la decisione dei giudici del Consiglio di Stato di sospendere l’ordinanza di chiusura della moschea di viale Piave, per presunte violazioni a diritti costituzionali, in attesa di una decisione di merito.
“Il Consiglio di Stato riconosce la validità della nostra ordinanza, ma di fatto ne sospende gli effetti. – prosegue Rolfi – Si tratta della classica decisione all’italiana, che non fa altro che aumentare, e di parecchio, la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Voglio ribadire che il Comune di Brescia è totalmente dalla parte dei residenti di viale Piave e proseguirà nell’azione giudiziaria per chiudere definitivamente questa moschea abusiva. Trovo davvero inconcepibile che in Italia una legge approvata da Regione Lombardia, in cui si sancisce che siano i comuni ad avere la responsabilità di individuare nel Pgt i luoghi di culto, venga totalmente disapplicata dall’apparato giudiziario, che si appella senza motivo alla presunta violazione di diritti costituzionali”.
“Dove sta scritto nella Costituzione italiana che si debba garantire il diritto di trasformare un garage in un luogo di culto? – conclude il vicesindaco – E dove sta scritto che tutto ciò possa essere fatto disinteressandosi complentamente delle condizioni di fatto dell’immobile e della vivibilità del quartiere, viabilità e sicurezza comprese?”.
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