Crisi e tagli, i pensionati bresciani sono sul lastrico
Non solo famiglie. Dopo l’allarme lanciato ieri dalle Acli bresciane arriva l’analisi preoccupante dei sindacati sulla povertà dilagante tra gli anziani, effettuata a margine della campagna estiva “Non lasciamoli soli”.
Secondo i dati divulgati dall’Inps nel bresciano più del 70 per cento delle pensioni arriva a un tetto massimo di 868 euro mensili lordi, e quasi la metà dei pensionati della Leonessa (circa 150mila) vivono con 418 euro al mese. Numeri pesanti, che raccontano una realtà difficile, aggravata dai costi imposti dall’età in ambito medico e assistenziale.
Ampie le differenze tra uomini e donne, con i primi che superano mediamente i mille euro, e le seconde che viaggiano al di sotto dei 500 euro.
All’orizzonte non c’è spazio per l’ottimismo. I tagli ai fondi nazionali per le politiche sociali (da 4,8 milioni del 2011 a 2,3 milioni) e la cancellazione di quello per la non autosufficienza mettono i bastoni tra le ruote alle amministrazioni comunali, e rendono il presente dei nostri anziani sempre più complicato.