(a.c.) Il malcontento si sta diffondendo velocemente. Se i residenti di viale Piave hanno raccolto oltre 300 firme in poco più di due giorni, pare che presto altri quartieri, altre vie (ad esempio via Crocifissa di Rosa, viale Venezia, via Creta, Marconi e Galvani), potrebbero replicare a loro volta la protesta, che diventerebbe davvero estesa, contro i nuovi 350 parcometri installati dall’assessore alla Mobilità Fabio Rolfi.
Sara Balsamo, portavoce del "Comitato Quartiere Sicuro" di viale Piave, promotrice della prima raccolta firme, racconta a Bresciaoggi il disappunto dei cittadini che ha sentito personalmente: «In tanti mi hanno chiesto i moduli per replicare l’idea; vogliamo che il problema arrivi in Consiglio comunale».
Se la sosta a pagamento è stata pensata per favorire i commercianti, allora è stata un errore, commenta la Balsamo, che prosegue la protesta sul suo blog: «Il tutto puzza di arroganza, non entro del merito della necessità amministrativa di incassare denaro ma il modo in cui è avvenuto denota una non conoscenza del territorio su cui si opera e soprattutto una mancanza di comunicazione col cittadino e con le realtà del territorio. In un ambito cittadino delicato come la gestione del traffico tale cooperazione è indispensabile, auspichiamo venga applicata una sospensiva in attesa di un’assemblea pubblica od un incontro col vicesindaco Fabio Rolfi, il presidente Bonardi e Bresciamobilità-sintesi.»
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