(a.c.) Il lungo e complesso iter per lo studio di fattibilità del macello di Manerbio è appena agli inizi, ma Asl ed Arpa già nella prima seduta della conferenza dei servizi hanno evidenziato che i potenziali rischi derivanti dall’impianto sono molto gravi.
Quello che è ormai noto come "mega-macello", se venisse effettivamente alla luce sarebbe il più grande d’Italia. Al suo interno si potrebbero "trattare" fino a 12mila capi al giorno, che in poche ore raggiungerebbero i paesi di mezza Europa. Numeri che impressionano, e spingono Asl ed Arpa a richiamare l’attenzione, fin dalla prima seduta della conferenza dei servizi, l’iter che porterà all’approvazione o meno della VAS, la Valutazione Ambientale Strategica, sull’impatto ambientale dell’impianto. Sono molti i fattori che preoccupano, sull’edizione odierna di Bresciaoggi ne sono riportati alcuni, a cominciare dall’enorme fabbisogno idrico di almeno 800mila metri cubi annui, circa la metà dell’attuale utilizzo di tutto il territorio manerbiese. Oltre a questo, il soggetto proponente non ha presentato alcuna mitigazione ambientale, non è stato presentato un piano di emergenza in caso di guasto del depuratore, è da valutare attentamente la compatibilità della struttura con la vicina Finchimica (distante solo mezzo chilometro), così come il piano di smaltimento dei rifiuti e dei liquami.
Lavoro da fare ce n’è parecchio: siamo solo all’inizio.
Tragedia sfiorata, nella giornata di ieri, a Polaveno. E' accaduto intorno alle 16 in via…
Parte oggi da Torino, da Venaria Reale, l'edizione numero 107 del Giro d'Italia, la principale…
Le forze dell'ordine hanno sgominato nelle scorse ore una banda di malviventi di origini albanesi…
LOspedale di Desenzano ha recentemente implementato l’offerta di approccio chirurgico introducendo l’ambulatorio di chirurgia laparoscopica…
ROMA (ITALPRESS) – “Io capitano” di Matteo Garrone vince il David di Donatello per il…
MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Max Verstappen conquista la pole position nella sprint race del…