Nella classifica dei comuni ricicloni stilata ogni anno da Legambiente, Rezzato si è posizionato, primo tra i comuni lombardi sopra i 10.000 abitanti, al trentesimo posto per l’area “nord Italia”. La graduatoria redatta dall’associazione ambientalista prende in considerazione i dati relativi alla raccolta differenziata (giunta nel  rezzatese oltre il 75%) e altri parametri legati alle scelte ecosostenibili operate dai comuni (acquisti verdi, incentivi all’uso di pannolini lavabili, utilizzo di stoviglie riutilizzabili, ecc…).  Il primo e principale ringraziamento va ai cittadini rezzatesi che con il loro impegno quotidiano hanno reso possibile arrivare a questo risultato,  fondamentale per  la salvaguardia del territorio, già troppo segnato dalle numerose discariche presenti nel bresciano. Oltre agli indubbi benefici ambientali derivanti dalla raccolta porta a porta è doveroso segnalare che anche dal punto di vista economico iniziano a rendersi evidenti i benefici, soprattutto prospettici, della differenziazione dei rifiuti: senza l’aumento dell’addizionale provinciale dall’1 al 5% per quest’anno ci sarebbe stato un calo delle tariffe sia per le utenze domestiche, sia per le non domestiche. Il risultato raggiunto non è considerato dall’amministrazione come un punto di arrivo ma come uno stimolo a migliorare ulteriormente: ci sono ancora margini per aumentare la percentuale di rifiuti differenziati e ridurre i rifiuti prodotti. Da quest’anno, infatti, partirà anche una forte campagna a sostegno dell’utilizzo dei pannolini lavabili.

L’impegno dell’amministrazione comunale per scelte ambientali lungimiranti ed economicamente sostenibili non si ferma qui, dopo: i pannelli fotovoltaici posizionati su alcune scuole, la promozione del gruppo di acquisto fotovoltaico, la presentazione di un PGT con un consumo di suolo prossimo allo zero, stringenti regole relative all’efficienza energetica dei nuovi edifici e l’impegno costante nella piantumazione in diverse aree del paese vogliamo anche continuare sulla strada della riduzione dei consumi energetici degli uffici comunali, la promozione di campagne volte alla riduzione dei rifiuti, lo sviluppo delle piste ciclabili e la sostituzione graduale del sistema di illuminazione comunale con tecnologie innovative. Proprio a questo riguardo è importante segnalare come il patto di stabilità non consenta di utilizzare delle risorse che il comune ha già incassato e che avrebbe potuto investire nell’ammodernamento dei punti luce, con benefici ambientali, economici e di efficienza del servizio.

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Redazione BsNews.it

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