Roccafranca come una piccola Babilonia. A metterlo nero su bianco è l´«Atlante dei piccoli comuni» (quelli con una popolazione inferiore alle 5000 unità) che sulla base dei dati elaborati dalla fondazione Ifel (Istituto per la Finanza e l´Economia locale) dell´Associazione nazionale comuni italiani ha conferito al comune della bassa il primato (insieme all’altrettanto piccolo comune di Mansuè in provincia di Treviso) del maggior numero di nascite “straniere” realizzate nel 2010. Ovvero: 35 su 48, un percentuale decisamente alta anche se decisamente comprensibile considerato che a Roccafranca oltre un migliaio dei circa 5000 abitanti sono di origine straniera. Un comune multietnico, dunque? Si, ma ancora solo sulla carta visto e considerato che la località bassaiola è balzata alle cronache nei mesi scorsi per le politiche non troppo “accoglienti” del sindaco leghista Marina Maruchelli che aveva imposto una serie di tagli agli aiuti previsti dal piano per il diritto allo studio ai bimbi figli di genitori immigrati senza regolare permesso di residenza. Un provvedimento che aveva scatenato grandi critiche ed era fnit anche in tribunale e che ora – ironia della sorte – si trova a fare i conti con un primato demografico che parla tutta un’altra lingua.
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