Soli delle Api, capitolo secondo. Non è ancora stato archiviato in maniera definitiva il capitolo (e la polemica) per la rimozione dei 700 Soli delle Alpi dalla scuola di Adro che una seconda tornata di polemiche è già pronta dietro l’angolo. “Colpa” di due cittadini adrensi che non hanno resistito alle tentazione di buttare un occhio sotto gli striscioni di protezione dei muri laterali del palco della nuova area feste di Adro che verrà inaugurata il prossimo 5 luglio: lì, bassorilievi dei Soli delle Alpi. Gli stessi simboli che la giustizia ha ritenuto fino ad ora di ricondurre ad un partito politico (Lega Nord) e che il sindaco leghista Oscar Lancini ha sempre negato con fermezza. In alcune dichiarazioni rilasciate al quotidiano Bresciaoggi alcuni cittadini andrensi hanno voluto spiegare la propria contrarietà ad una nuova polemica: “Crediamo sia una provocazione del sindaco nei confronti di una comunità che due anni fa, per una situazione analoga, ha avuto una notorietà imbarazzante, con querele e sentenze sempre sfavorevoli all’amministrazione. Rispettiamo chi si identifica nel simbolo ma la sua unica e legittima vetrina, oltre alla propria sede, sono le schede elettorali e non edifici pubblici su suolo comunale, pagati, anche quando sono opere spacciate a costo zero, con i soldi di tutti e non solo dai propri elettori”.
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