(a.c.) La guerra dei sedili. Da tempo è in atto all’interno di Brescia Trasporti una diatriba tra la società e alcuni autisti che si lamentano della tipologia di sedili sui quali lavorano per sei ore e mezza al giorno. Proviamo a capirne di più.
Il caso, che è partito almeno da un paio di anni, è sollevato da Bresciaoggi. Alcuni autisti lamentano il fatto che durante i mesi estivi l’azienda sostituisca i sedili invernali imbottiti con altri sedili, in telaio metallico e corde di plastica intrecciata (come quelle dell’immagine), tali da non trattenere il sudore della schiena degli operatori (si erano lamentati alcuni autisti, essendo poco igienico sedersi su poltrone intrise del sudore dei colleghi). A detta degli operatori però le nuove sedute provocherebbero dolori alla schiena (80 casi di lombalgia all’anno), ernie al disco, mal al ginocchio nell’uso dell’acceleratore e in alcuni casi arrossamenti ai genitali, a causa del calore che salirebbe dal motore proprio sotto al sedile. Sarebbero addirittura 11 le pratiche depositate presso la Medicina del Lavoro di Brescia proprio per questi motivi.
L’azienda si difende. Innanzitutto dicendo che queste sedute sono state espressamente chieste e approvate dagli stessi autisti tramite un referendum interno; e poi spiegando che tutte le maggiori case produttrici di autobus per l’estate propongono sedili del tutto simili a quelli in dotazione a Brescia. Certo ad alcuni potrebbero non piacere, ma non si possono personalizzare i sedili sugli autobus.
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