Il presidente Formigoni e il consigliere regionale del Pdl Giorgio Puricelli avevano promesso che la fabbrica di beagle destinati ai laboratori di tutta europa Grenn Hill di Montichiari avrebbe chiuso “proprio come chiedono a gran voce i cittadini”. Ma a detta della Lav, Lega Anti Vivisezione, si tratterebbe solo “di parole al vento, visto che la proposta di legge del pdiellino Puricelli non esiste più ed è stata assorbita dalla successiva 167, con le stesse firme ma con all’interno generalità, palliativi e atti a favore della sperimentazione sugli animali “. La rabbia degli animalisti all’indomani di tale scoperta è davvero tanta.  In una nota diramata dalla Lav si legge “Enpa, Lega anti vivisezione, Leidaa, Lega nazionale per la difesa del cane, Oipa e Chiliamacisegua condannano il dietrofront del primo firmatario, consigliere Puricelli, e del presidente della Giunta Formigoni che appena 4 mesi fa, in occasione del deposito della proposta di legge, avevano pubblicamente annunciato "la rapida chiusura di Green Hill, nella piena consapevolezza delle richieste di tanti cittadini. Purtroppo il testo in questione non è stato nemmeno discusso in Commissione e i firmatari si sono affrettati a cancellarlo. Le associazioni chiedono ufficialmente di conoscere le ragioni di un tale singolare comportamento, nella consapevolezza che se la Regione Lombardia avesse approvato entro il maggio scorso tale proposta di legge, data che aveva annunciato alla stampa lo stesso governatore, si sarebbe risparmiata la vita a tanti cani di Green Hill che ormai, invece, sono stati giá spediti ai laboratori di tutta Europa. Purtroppo, nonostante gli italiani si siano dichiarati all’86,3% contrari alla sperimentazione su animali e una sempre maggiore frangia della ricerca rifiuti il modello animale per la sua inattendibilitá, astuzie di questo genere sono all’ordine del giorno”, tuonano gli animalisti. “Ora tutte le speranze sono riposte nell’approvazione in Senato dell’articolo 14 della Legge comunitaria, all’esame della Commissione affari europei» del Senato «dopo il sì della Camera e del Governo, che prevede il divieto di allevamento di cani, gatti e primati su tutto il territorio nazionale per la sperimentazione e l’introduzione di numerosi vincoli e divieti”

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Redazione BsNews.it
Tags: animalisti

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