A2A, 200 milioni di investimenti per Brescia
Duecento milioni di investimenti sul territorio bresciano. Ad annunciarli sono stati questa mattina – nel corso di una conferenza convocata in via Lamarmora – il direttore generale dell’area tecnica di A2A Paolo Rossetti, il sindaco di Brescia Adriano Paroli e il suo vice Fabio Rolfi. Assente, invece, il neopresidente della Gestione Graziano Tarantini.
Venti milioni la somma spesa – tra catalizzatori e filtri – per il “miglioramento ambientale” della centrale di via Lamarmora, a cui si aggiungono i 30 per una serie di nuovi interventi legati all’autorizzazione integrata ambientale. 90 milioni, ancora, sono stati investiti per migliorare l’incidenza sull’ambiente e l’efficienza energetica del termoutilizzatore. A questi si sommano quindi 37 milioni per le reti (elettricità, gas e teleriscaldamento), 2,5 milioni per l’illuminazione pubblica, 3 milioni per Aprica (soprattutto automezzi) e 12,5 milioni sul ciclo idrico. Il totale fa, appunto, quasi 200 milioni di euro. Che verranno ammortizzati da A2A nell’arco di 10-15 anni (la quota annuale è di circa 6-7 milioni).
Con una specifica importante, fatta da Rossetti rispondendo alle domande dei giornalisti: gli investimenti sui territori non sono proporzionali alle quote detenute da ciascuna realtà nell’azienda (i benefici per i soci derivano soprattutto dai dividendi), ma al bacino d’utenza di ciascun territorio. Tradotto: proporzionalmente Brescia non ha ricevuto da questo passaggio niente in più di province con quote residuali nell’equity aziendale. E forse non è un caso che, nell’occasione, lo stesso Paroli (pur elogiando “l’elevata entità degli investimenti”) abbia ribadito – come già fatto diverse volte in passato – di rimpiangere i tempi della vecchia Asm.