Cronaca

Urbanistica e ambiente, Paola Vilardi: “La difficoltà è mediare tra gli interessi delle parti”

di Elisabetta Bentivoglio – Tra le deleghe comunali a lei sono “toccate” le più ostiche: Urbanistica, Ambiente ed Edilizia. Stiamo parlando dell’assessore del Comune di Brescia Paola Vilardi, impegnata nella stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio ma anche nella tutela dell’ambiente cittadino e nella gestione dell’edilizia, comparto che in questi ultimi anni sta pagando il prezzo più alto della crisi economica, condizionando anche l’andamento di tutto il comparto immobiliare. All’assessore Vilardi abbiamo chiesto di fare il punto della situazione e di annunciare i progetti per il prossimo futuro.

Assessore Vilardi, a lei è spettato il compito di stendere e far approvare il nuovo Pgt, il Piano di Governo del Territorio che ridisegnerà l’aspetto della città nei prossimi dieci anni. Come ha vissuto la sfida?

“E’ stata un’operazione davvero complicata riuscire a fare sintesi tra le tante richieste arrivate da cittadini, imprese e associazioni. La matrice ambientale è quella a cui abbiamo voluto dare la priorità, non solo perché Brescia presenta numerose criticità ed emergenze, ma anche e soprattutto per creare un territorio verde e vivibile per i cittadini bresciani. E’ logico che si tratta di progetti a lungo termine che vedranno la luce nel corso dei prossimi dieci anni, uno per volta e in base anche alla disponibilità di fondi del Comune, oggi sempre più risicati dai tagli del Governo”-

Se potesse scegliere tre interventi a cui tiene particolarmente, quali sceglierebbe?

“Per primo il Parco delle Cave che verrà ridisegnato guardando alle indicazioni e al progetto di massima stilato dal Codisa (Comitato Difesa Salute Ambiente), alla faccia di chi ci accusa di creare progetti non condivisi e poco partecipati. Sono vent’anni che la popolazione sta aspettando di vedere realizzato il polmone verde ad est della città, ma chi oggi vorrebbe che fosse fatto tutto e subito ha avuto dieci anni per realizzarlo e non ha mai fatto nulla. Notevoli saranno anche gli interventi di densificazione intorno alle stazioni Metrobus che ridisegneranno l’aspetto complessivo della città e della viabilità. Vado molto orgogliosa anche della localizzazione dell’Urban Center e del nuovo spazio dove realizzare il distaccamento del carcere di Verziano, così come del campus universitario che verrà realizzato all’interno della ex caserma Randaccio e dell’ampliamento delle piste ciclabili, tutte opere che richiedono grossi sforzi economici ma che rappresenteranno un nuovo modo di vivere la città”.

Se dovesse, invece, individuare un intervento che non è riuscita a realizzare…

“Auspico di definire entro fine mandato l’annosa questione che riguarda la Caffaro. Ad oggi abbiamo recuperato oltre 6 milioni di euro da parte del Ministero. Il fatto di aver incluso la Caffaro tra i siti di interesse nazionale ha rappresentato una mossa importante per il sito bresciano ma purtroppo ha bloccato l’iter per poter bonificare l’area inquinata. Mi auguro di poter iniziare le bonifiche già prima della fine del mandato, a partire dalle aree pubbliche”.

Passiamo ad altro. Nelle scorse settimane il Comitato spontaneo contro le nocività ha inscenato una protesta di fronte alla Loggia e ha promosso uno sciopero della fame durato 19 giorni per convincere il Comune a impedire la realizzazione della discarica d’amianto di via Brocchi. Lei come si è posta?

“Voglio capire le preoccupazioni dei cittadini che vivono in una zona della città ad alto tasso di inquinamento, ma per quanto riguarda la discarica d’amianto di via Brocchi credo di aver già spiegato agli attivisti del Comitato spontaneo che il Comune non può far nulla per impedirne la realizzazione. Ora la questione della discarica è tornata in Regione Lombardia e nei giorni scorsi il Comitato è stato ascoltato dalla VI commissione regionale. Gli ambientalisti vorrebbero fosse rivisto l’iter autorizzativo, io mi fido dei miei colleghi in Regione e della decisione dei giudici e resto a disposizione per capire cosa decideranno. Per quanto riguarda i continui attacchi del Comitato rispondo solo che esiste un faldone dove sono riportati tutti gli incontri che abbiamo avuto in questi quattro anni, di certo non possono lamentare di non essere stati ascoltati”.

Alfa Acciai, Ori Martin e termoutilizzatore: tre presunte fonti di inquinamento per i comitati ambientalisti. Lei come risponde?

“Proprio l’altra mattina abbiamo presentato il primo rapporto sull’attività dell’Alfa Acciai, condiviso con la Consulta dell’Ambiente del Comune che ha fissato parametri di emissione degli inquinanti ancora più bassi rispetto a ciò che prevede la legge. Lo stesso lo stiamo facendo anche per il termoutilizzatore e da sei mesi a questa parte abbiamo istituito un tavolo tecnico di confronto tra le parti con la proprietà di Ori Martin al quale hanno preso parte anche i rappresentanti del Codisa San Bartolomeo. Nel corso della stesura del Pgt la ditta Bonomi-Metalli ha chiesto alla Loggia di poter ampliare il proprio stabilimento in vista di un aumento della produzione ma proprio per le criticità ambientali che pesano sulla nostra città abbiamo preferito negare l’autorizzazione e dare la priorità alla salute dei cittadini e dell’ambiente. Noi non siamo i mostri cattivi che qualcuno cerca di dipingere ne tantomeno favoriamo gli interessi economici di alcuni imprenditori. Ciò che facciamo è cercare di amministrare al meglio questa città mediando tra i vari interessi delle parti coinvolte”.

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Redazione BsNews.it

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