“Per le ragioni sin qui espresse si deve escludere nel modo più assoluto che le affermazioni rese da Bragaglio avessero alcun contenuto diffamatorio”. A dirlo è la sentenza che ha assolto il consigliere comunale del Pd Claudio Bragaglio dall’accusa di diffamazione nei confronti della Compagnia delle opere, condannando quest’ultima a pagare 12.695,00 euro, oltre le spese generali e gli accessori di legge. La sentenza è stata oggetto di una conferenza stampa allo studio Onofri, con la partecipazione dell’avvocato Giuseppe Onofri e Andrea Ricci oltre che dello stesso Bragaglio. Nell’occasione stata espressa una valutazione soddisfatta e positiva sulle motivazioni della sentenza ed è stato confermato il giudizio critico che aveva riguardato il sindaco Paroli e “la sua condizione di subalternità nei confronti degli interessi organizzati della città”. Nell’incontro sono stati inoltre ricostruiti i fatti di aprile e maggio 2009 che hanno collegato la vicenda della citazione della Cdo alla questione dell’azzeramento degli organi di gestione di A2A, con l’allontanamento di Renzo Capra e la nomina di Graziano Tarantini, il ricorso al Tar su A2A da parte di Bragaglio. Ricorso per il quale poi il Consigliere era stato sospeso dal Gruppo Pd.
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