Fondo Nasko, dal Pirellone altri 3 milioni per aiutare le future mamme

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli, ha deciso di rifinanziare, con 3 milioni di euro, il Fondo Nasko. Avviato nell’ottobre 2010 con una dotazione di 5 milioni, a cui, nello scorso luglio, si sono aggiunti ulteriori 5 milioni, per un totale complessivo di 10 milioni di euro, il Fondo ha riscosso una notevole adesione. "Grazie al Fondo Nasko – commenta il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni – stiamo aiutando 2.400 mamme, che hanno deciso liberamente di non interrompere la gravidanza e di fare una scelta a favore della vita. Una risposta straordinaria e concreta per essere a fianco delle famiglie che, nonostante la crisi economica, desiderano avere un figlio". "Da quando abbiamo avviato questa iniziativa – spiega l’assessore Boscagli – destinata alle donne che rinunciano a una interruzione volontaria di gravidanza per problemi economici, abbiamo già avuto l’adesione di 2.400 mamme e oltre 890 bambini già nati: un’adesione che ha superato ogni più rosea aspettativa, tanto che abbiamo deciso di stanziare ulteriori risorse". Le donne che aderiscono al Fondo Nasko, se decidono di non interrompere la gravidanza, possono ricevere, attraverso un piano di aiuto personalizzato realizzato dai Cav (Centro di Aiuto alla vita) e dai Consultori familiari – che, in sinergia, formano una rete di 178 strutture – un contributo totale di 4.500 euro, suddivisi in rate da 250 euro in 18 mesi. "Ancora una volta – sottolinea Boscagli – grazie alla collaborazione fra istituzione e Terzo settore si dà una risposta concreta alle esigenze dei più fragili: una soluzione adeguata a un problema sentito da tante donne e ragazze in difficoltà e che spesso, per la loro situazione economica, decidono di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza". "Non si tratta – conclude Boscagli – di un semplice sussidio economico ma, per ogni singola donna, è previsto un piano personalizzato di accompagnamento, consiglio e sostegno realizzato ad hoc. La difficoltà di accogliere un figlio è causata sia da problemi economici ma, spesso, anche dal fatto di trovarsi soli di fronte a una situazione così importante".

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Redazione BsNews.it

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