Sciopero Cgil, Galletti: “I partiti tornino a occuparsi dei problemi reali delle persone”

Con un comunicato la Cgil racconta lo sciopero di questa mattina e il suo segretario Galletti si scusa per i disagi causati agli automobilisti. Di seguito il testo integrale:

 "Erano più di seimila i lavoratori e le lavoratrici che questa mattina hanno manifestato in occasione dello sciopero generale territoriale promosso dalla Cgil di Brescia contro la riforma del mercato del lavoro e delle pensioni.

Molto alta la partecipazione al corteo dei lavoratori attivi, in particolare delle fabbriche della città e della provincia. All’Om Iveco, dove proprio in questi giorni si sta negando la democrazia rinnovando le rappresentanze sindacali ma escludendo la Fiom, l’adesione allo sciopero è stata superiore al 70 percento. Percentuali simili di adesione allo sciopero si registrano anche in tutte le altre grandi fabbriche bresciane. Numerose anche le delegazioni di lavoratori e lavoratrici degli enti pubblici.

Il corteo, in modo significativo, è partito proprio dal piazzale di via Volturno, di fronte all’ingresso dell’Iveco. Da lì ha raggiunto via Milano, ha percorso la tangenziale Ovest ed è arrivato nei pressi dell’ingresso Brescia Ovest dell’autostrada. Lì, nonostante il blocco di polizia, diverse centinaia di lavoratori e lavoratrici hanno raggiunto e invaso per circa mezz’ora le due corsie dell’autostrada. Verso le tredici il rientro in città e un breve corteo lungo via San Faustino fino alla stele di piazza Loggia, un omaggio alle vittime della strage del 1974 a distanza di pochi giorni dalla sentenza di assoluzione che ancora una volta ha purtroppo negato la verità giudiziaria sull’eccidio.

«Una prova di grande coesione – commenta Damiano Galletti, segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia -. Ci rendiamo conto che il blocco di un’ora della tangenziale e dell’autostrada ha causato disagi, ma è stato un modo per dare visibilità alla protesta dei lavoratori e fare in modo che vengano messi in agenda i problemi reali del Paese».

Tra i temi del corteo la difesa dell’articolo 18, un diritto fondamentale conquistato con fatica e che non è certo causa dei mancati investimenti. «Il problema dei mancati investimenti è la corruzione dilagante, l’illegalità e la criminalità organizzata», afferma Galletti.

Altra questione è la ricchezza sempre più concentrata. L’Italia è uno dei Paesi più diseguali dell’area Ocse e mentre redditi e salari della gran parte delle persone sono fermi da anni, rendite e patrimoni si sono concentrati nelle mani di pochi. «C’è anche il grande nodo dell’evasione – ricorda il segretario della Cgil –: lavoratori e pensionati continuano a pagare troppe tasse per tutti, anche per quelli che invece evadono». In corteo anche molti giovani, segno evidente che le sirene del Governo sulla riforma del lavoro che li aiuta non sono state credute. D’altronde le 46 tipologie di contratti precari sono rimaste tutte lì e la riforma del lavoro, più che estendere diritti sta cercando di toglierli a chi li ha.

«In queste settimane si parla tanto di antipolitica – conclude Galletti -. Credo che i partiti abbiano un solo modo per evitare di esserne travolti: tornare ad occuparsi dei problemi reali delle persone. E tra questi c’è anche il rispetto democrazia, che se manca nei luoghi di lavoro è a rischio anche fuori».

 

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Redazione BsNews.it

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