Sarà il giorno della verità per l’assessore regionale Monica Rizzi. Tutto danno per imminente la sostituzione dell’esponente leghista, a cui Umberto Bossi due anni fa affidò il figlio Renzo per il suo debutto in politica. Il trota si è dimesso da consigliere regionale per lo scandalo sull’uso dei fondi della Lega, domani l’aula dovrebbe ratificare la decisione. La testa della Rizzi dovrebbe invece essere chiesta oggi, alla riunione del gruppo leghista al Pirellone, a cui prenderanno parte per la prima volta Roberto Maroni e Roberto Calderoli, i due triunviri lombardi del Carroccio. “O la Rizzi si dimette o non avrà più la fiducia”, è la linea che porterebbe alla revoca delle deleghe all’assessore allo Sport, destinata a essere sostituita da un’altra donna leghista. La politica camuna fino a oggi si è sempre detta “serena” e sicura di aver agito senza ombre, ma la piega presa dagli eventi rischia di non risparmiarla.
Il rimpasto di giunta potrebbe coinvolgere anche assessorati del Pdl. Resta poi da capire se – in casa Lega – qualcuno vorrà opporre al caso Rizzi quello di Davide Boni, il presidente del Consiglio regionale indagato ma rimasto al suo posto. Escluso, invece, il ritorno al voto: “Siamo gente seria, non faremo cadere Formigoni” ha detto ieri Maroni al Corriere della Sera. “Se poi nel 2013 lui deciderà di andare a Roma, noi ci candideremo a governare la Lombardia”.
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