Con la “doppia sentenza conforme” di assoluzione per il generale dei carabinieri Francesco Delfino nel processo per la strage di Piazza della Loggia, “si spazza via una tesi basata sulla vulgata che voleva il generale ‘lavatore della piazza’ e come colui che “mando’ Ermano Buzzi nel carcere di Novara”, dove il primo condannato per l’eccidio bresciano fu ucciso dai ‘camerati’ Mario Tuti e Pierluigi Concutelli, nel 1981, mentre si approssimava il primo processo d’appello.
E’ il commento dell’avvocato dell’alto ufficiale, Stefano Forzani, secondo il quale ”si e’ avverato cio’ che avevamo detto in udienza preliminare: ovvero, che neanche in dibattimento si sarebbe riusciti a dimostrare qualcosa in più, perché non c’era uno straccio di prova perché il generale era del tutto estraneo”
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