(a.c.) Una squalifica pesantissima: 6 anni di stop. Per un ciclista sono una mazzata che stronca la carriera. Ma dietro alla stangata c’è la anche una notizia che lascia non poca speranza: grazie alla sua collaborazione e alla reale volontà di uscire dal brutto pantano dove si era trovato, la squalifica, con decorrenza dal 31 marzo 2010, è stata più che dimezzata. Il che vuol dire che Mattia Gavazzi potrebbe tornare in gara già a ottobre di quest’anno.
Una buonissima notizia, una speranza concreta di tornare a fare ciò che meglio gli riesce: salire in bici e pedalare più forte degli altri. Ieri il Tribunale nazionale antidoping del Coni ha squalificato per 6 anni Mattia Gavazzi, il forte corridore nato ad Iseo, figlio d’arte di Piermattia Gavazzi, campione degli anni 80. La Procura antidoping aveva chiesto una squalifica di 4 anni per il corridore, risultato positivo ai metaboliti della cocaina in occasione del controllo effettuato a Bergamo il 31 marzo 2010 nel corso della Settimana Lombarda. Non era la prima volta che Mattia Gavazzi cadeva nell’antidoping, già nel maggio 2004 era stato fermato per un anno. Questa volta sarà diverso? La speranza è questa. Gavazzi non ha mai smesso di allenarsi, ed ha intrapreso un percorso con la comunità Exodus di don Mazzi.
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