Il governo Monti allunga la vita del D’Annunzio. Nella prima versione del piano di riordino degli aeroporti italiani il governo aveva dato tempo fino a fine 2012 agli scagli classificati come “di servizio” – tra cui Montichiari – per presentare un progetto di rilancio e di sostenibilità finanziaria. Altrimenti niente concessione e rischio chiusura. Ora invece nell’ultima versione del piano gli aeroporti italiani sono classificatinazionali tra hub intercontinentali (come Malpensa o Venezia), aeroporti strategici (come Bologna o Torino), aeroporti primari (come Verona) e secondari (Montichiari). Questi ultimi – considerati di serie b – sono 18 ma rispetto all’ipotesi iniziale ora hanno a disposizione tre anni per dimostrare di essere nelle «condizioni di sostenibilità economiche che non prevedano trasferimenti di risorse pubbliche per la gestione». E provare un rilancio.
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